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sabato 21 febbraio 2009





Beatrice

Rotto senza traumi il ghiaccio, Bianca si rivelò una sperimentatrice appassionata, bastava una mia proposta di passare una serata diversa per trovarla piacevolmente disponibile e ricca di richieste e curiosità da appagare. Era riuscita nel suo intento di eccitare sconosciuti con esibizioni al cinema o in auto. Mi aveva fatto scoprire il piacere di vederla masturbare qualcuno e poi in seguito di ammirarla mentre si faceva possedere davanti a me. Queste complicità ci legarono ancora di più, non solo sessualmente ma anche affettivamente, facendo svanire qualsiasi residua nostra gelosia. Bianca mi fece capire che se mi fosse capitata qualche avventura anche da solo, avrei potuto approfittarne a condizione però di raccontarle poi il tutto. Ogni tanto ritornavo quindi alle vecchie frequentazioni e se mi capitava un avventura con qualche coppia, ne usavo il racconto per animare i nostri rapporti, Bianca tentava di ricambiare la cortesia cercando di coinvolgere delle sue amiche in giochini a tre, ma non era facile, anzi impossibile.
Dopo aver ripetuto più volte gli incontri al cinema ed in auto, Bianca mi propose di mettere un annuncio per trovare una ragazza, possibilmente bisex, disposta a conoscere una coppia, partecipando con entrambi. In effetti l’idea soddisfaceva anche la sua nascente curiosità di fare del sesso con una donna. La ricerca fu difficoltosa, sembrava proprio una "proposta indecente". Le risposte specificavano sempre come condizione “ lui non partecipante, ma solo contemplativo”. Avevo già “ contemplato” abbastanza Bianca divertirsi, era ora di invertire i ruoli. La lettera di Beatrice invece fu molto telegrafica: "interessata vostro annuncio gradirei vostro numero di telefono". Dopo una settimana persa per lo scambio di lettere ci chiamò una sera e risposi io, la voce era dolce ma decisa, mi chiese subito di poter salutare Bianca, sicuramente voleva accertarsi che esistesse una lei e non fosse lo trappola di un maniaco. Bianca seppe gestire egregiamente tutta la telefonata ed io intervenni solo alla fine per salutarla. Beatrice, 28 anni, era sposata da tre con un industriale cinquantenne legato alla “ Milano da bere” che viaggiava moltissimo. Lei spesso era sola ed aveva maturato delle fantasie di un incontro con una ragazza bisex. Aveva risposto ad altri annunci, ma aveva conosciuto solo lesbiche di una certa età e di poco fascino. Il nostro annuncio e l’età di Bianca l’avevano spinta a rispondere, con la riserva di una conoscenza preliminare in un luogo pubblico e la premessa che se si fosse arrivati ad un incontro non avrebbe accettato un rapporto completo con me, ma solo orale e manuale. La chiarezza ci piacque e accettammo di conoscerla in un noto bar di Monza. Arrivò puntualissima e la riconoscemmo subito, dire che era bella era poco. Per un attimo credetti di avere davanti a me Michelle Pfeiffer. Non si dilungò in grandi discorsi, disse con un po’ di timidezza di non aver mai avuto esperienze analoghe e pertanto avrebbe preferito un ruolo passivo in un incontro. Fece i complimenti a Bianca per la sua bellezza e dopo aver bevuto con la massima disinvoltura un paio di Martini, ordinati da lei specificando " molto secchi", disse che le sarebbe piaciuto vederci domenica pomeriggio a casa sua. Ci fece segnare un indirizzo di Merate e salutò affettuosamente. Bianca mi confessò di essere un po’ imbarazzata a rivestire in un incontro un ruolo attivo, non avendo la minima idea di come comportarsi. La domenica trovammo a fatica l’indirizzo indicato, in una zona collinare di Merate, mi aspettavo un appartamento e mi trovai davanti all’ingresso di una splendida villa con un cancello automatico che si apri appena fummo riconosciuti dalla telecamera. Entrammo per un viale con l’auto attraversando un parco con piante esotiche e parcheggiammo in un piazzale in fianco ad una Mercedes coupè.

Beatrice era in bikini e ci accompagnò, attraversando un androne con scalinata di marmo, dall’altro lato della villa dove si trovava la piscina. Prese Bianca per mano e l’accompagnò verso una cabina dalla quale uscì con un bikini identico a quello indossato dalla padrona di casa. Con gentilezza mi disse che potevo trovare nello stesso posto dei costumi da uomo. Era giugno, caldo e umido come solo in Brianza può essere e dopo una mezz’ora passata chiacchierando al sole, nuvole grigie annunciarono un temporale in arrivo. Rientrammo e da un corridoio arrivammo in un’altra piscina, coperta, con annessa sauna, bagno turco, palestra e discoteca. Sicuramente il Garofano rosso dava i suoi frutti al marito. Beatrice propose a Bianca e a me di entrare nel bagno turco e, spogliandosi davanti a noi entrò nuda nella sala. Bianca si mise vicino a lei e dopo qualche minuto si tolse il lenzuolino e con quello iniziò ad asciugare il corpo di Beatrice indugiando prima sui seni e poi accarezzandola e baciandola sulla bocca. Si sdraiarono sul marmo caldo del locale e in un attimo erano avvinte in un intrecciarsi di gambe e di mani che frugavano nelle loro intimità. Non potei al momento fare altro che avvicinarmi a loro e masturbarmi a quello spettacolo. Il caldo esagerato in breve le convinse ad uscire e passare sotto una doccia tiepida dove riuscii finalmente ad aggiungermi a loro e accarezzarle mentre sotto l’acqua continuavano a baciarsi. Usciti dalla doccia ci accomodammo su due sui lettini accostati, dove Beatrice porse a Bianca un olio profumato pregandola di versarglielo sulla schiena. In quella occasione Bianca fu stupenda, riuscì ad arrivare velocemente fra le natiche di Beatrice e masturbarla, poi le prese le mani, le versò dell’olio e le accompagnò verso il mio sesso, in attesa di essere considerato dalle due ragazze. In breve eravamo unti e scivolosi come dei maialini pronti per il forno. Beatrice a gambe spalancate mugolava per il piacere procurato dalla lingua di Bianca, mentre da dietro scivolavo dentro di lei. Bianca aveva capito quanto mi sarebbe piaciuto scoparmi Beatrice, si alzò dalla sua posizione facendomi uscire da lei e, scivolando sul corpo dell’amica arrivò ad offrire il suo sesso alla bocca. Non lo rifiutò e vi affondò con piacere. La mia bocca doverosamente passò ad occuparsi del sesso di Beatrice per non farle rimpiangere il cambiamento. Si lasciò andare in un inizio di orgasmo del quale vergognosamente approfittai. Smisi di leccarla proprio quando ero certo fosse sul punto di venire e sostituii la mia lingua con il pene, sfregandoglielo sul clitoride fino a quando gemette. Iniziò a godere e scivolai in lei. Dal piacere morsicò letteralmente il sesso di Bianca, mentre entravo ed uscivo dal suo corpo, faticando a non venire. Mi sentivo di dover dare a Bianca la soddisfazione del mio orgasmo, togliendomi raggiunsi l’apertura non occupata dalla lingua di Beatrice ed entrai aumentando il piacere che già stava provando. Mentre io facevo una doccia loro non riuscirono a smettere un secondo di baciarsi e leccarsi procurandosi altri orgasmi. Rivedemmo Beatrice altre due volte, poi si separò dal marito, si trasferì a Monza e non la rintracciammo più.