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mercoledì 2 settembre 2009



Mauro

Mauro,appena rientrato a Milano, mi telefonò per salutarmi e confermarmi quanto lui e Gabri si fossero trovati bene la sera del nostro incontro, approfittò anche per dirmi che era bisex passivo e che in sardegna avevano avuto un incontro molto simpatico in tal senso. Gli chiesi se volesse conoscere Marcella, precisandogli però che avrei voluto farle una sorpresa. Era curioso e accettò con entusiasmo il piano che gli prospettai. Il sabato sera stavamo partendo per andare nella casa al mare e all’imbocco dell’autostrada dei fiori un ragazzo alto e con i capelli lunghi faceva l’autostop, mostrando un cartello con scritto “ Genova”. Era Mauro. Rallentai fino a fermarmi, gli dissi che andavamo a Moneglia e lo feci salire dietro. Marcella non disse una parola, ma probabilmente immaginò che l’aver caricato un un’autostoppista potesse essere una occasione simpatica per provocarlo. Ebbe la conferma dopo le presentazioni e le chiacchiere di prammatica, quando allungai una mano e iniziai ad accarezzarle un ginocchio e salire sotto la gonna. La complicità del buio nell’auto facilitò un discreto e rapido raggiungimento delle sue mutandine e del suo sesso, già in stato di eccitazione. La gonna era completamente alzata, le sue gambe aperte e Mauro per parlare con noi si avvicinava con il viso e seguiva lo spettacolo che gli offrivamo. Marcella ormai era andata e abbassò il sedile per sdraiarsi meglio, facilitare le mie manovre e poter seguire la reazione del passeggero. Appena il suo sguardo raggiunse il sesso che Mauro, seduto dietro a me, masturbava lentamente, la sua mano si sovrappose alla mia e accelerò il mio movimento fra le sue gambe. Il membro di Mauro era veramente esagerato e come gli avevo spiegato al telefono lo estrasse completamente slacciando i jeans . Finsi di non essermi accorto di nulla e lasciai a Marcella il piacere di condurre il gioco. Abbassò completamente il sedile, fece scivolare un braccio dietro e appena la sua mano si impossessò di quell’arnese, venne, schiacciandomi la mano fra le sue cosce. Non smise di masturbarlo per tutto il viaggio e sicuramente si domandò perché non mi fermassi in qualche parcheggio per permetterle di approfondire la conoscenza con quel giocattolo. Lo capì quando chiesi a Mauro se volesse fermarsi a dormire da noi quella sera. Fino a quando non entrammo in casa non le svelammo che le avevamo preparato una sorpresa, rise e si buttò sul letto. Finalmente potè giocare con il membro di Mauro a suo piacere, fino a farsi penetrare con una notevole difficoltà per la dimensione. Dovette tentare più volte, ci riuscì solo quando non fu più completamente eretto. Per raggiungere l’orgasmo preferì masturbarsi mentre Mauro le veniva sul seno e l’indomani mi confessò che farsi scopare da un sesso grosso e molliccio era stata una delusione
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