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venerdì 15 ottobre 2010




Il compleanno di Fabrizio
Fabrizio aveva deciso di festeggiare il suo compleanno al mare, ma iniziando l’elenco degli amici da invitare ci rendemmo subito conto che non avremmo potuto ospitarli tutti nell’appartamento, organizzando anche una cena. Si decise di spostare la festa in un agriturismo dell’entroterra che aveva un numero di camere sufficienti ad accoglierci tutti e soprattutto proponeva una squisita cucina ligure. Fra gli amici che Fabrizio invitò non potevano mancare Roberta e Fabio. Lei era stata legata a Fabrizio da una storia, non tanto affettiva quanto di puro sesso, per altro molto condizionato dalla attrazione che lei provava per l’abbondanza anatomica di un particolare di Fabrizio. Conoscevo anch’io Roberta da parecchio tempo e dalle confidenze di Fabrizio sull’argomento trasgressioni, avevo saputo che la riteneva molto aperta sull’argomento. A volte, quando ci eravamo trovati noi tre soli, ne avevamo parlato apertamente e lei non aveva fatto mistero di essere attratta dall'idea di un incontro con noi due. La frenava solo il pensiero di Fabio, assolutamente lontano da queste idee e col quale era prossima alle nozze e Barbara, che provava per lei, quella indefinita gelosia per le ex. Il giorno fatidico tutta la compagnia, circa una trentina, era già arrivata all’agriturismo e aveva preso possesso delle camere: Tutti si lustravano per la serata. Fabrizio incrociandomi sulle scale mi buttò lì una proposta: “diciamo alle ragazze di mettersi le autoreggenti, chissà che dopo …. l’ho detto anche a Roberta” e scappò via. Con Nicoletta non ci fu alcun problema perché ci aveva già pensato da sola, ma quando le dissi dell’eventualità del ” dopo cena” proposta da Fabrizio mi rispose solo un laconico:” dipende”. La serata scorse via allegramente, con abbondanti specialità gastronomiche e fiumi di vino: vino schietto, che però a una certa ora iniziò a mietere le prime vittime. Fabio fu uno di questi e prima della fine della serata lo portammo in camera completamente KO. Alle due quando ormai tutti si salutavano per salire nelle camere, Fabrizio mi propose di chiudere la festa con una fumatina in camera sua. Quando ci avviammo Roberta ci raggiunse ridendo e con un :” furbetti, non penserete di farvi il dolce senza di me..” La camera che si era scelto Fabrizio, come festeggiato, era enorme e mentre fuori la temperatura era vicina allo zero, lì si scoppiava di caldo. Le libagioni e il fumo fecero ben presto saturare la camera di un’atmosfera carica di sesso. Le ragazze rilassate sui due lettoni mostravano senza inibizioni le gambe e commentavano scherzando il reggicalze che indossava Nicoletta. Lo spettacolo non poteva che eccitare me e Fabrizio che, avvicinatici alle rispettive compagne, iniziammo ad accarezzarle sotto le gonne. Roberta con l’aria più ingenua che poteva inventarsi disse.” Ho capito, qui con Fabio fuori combattimento l’unica che andrà in bianco sarò io.” Silenzio imbarazzato. Poi con uno spirito inaspettato Barbara replicò:” Se a Nico non da fastidio, per me puoi rimanere, intanto Fabrizio non sarà una novità per te”. Fu il via alla seconda parte della serata e il regalo che Barbara faceva a Fabrizio. E a me. All’inizio Fabri era confuso su cosa fare, ma Roberta lo tolse presto dal dubbio, perché presa per mano Barbara si avvicinò a lui e insieme si dedicarono subito al suo sesso. Nicoletta era eccitatissima a quello spettacolo imprevisto e quando la mia mano arrivò al suo sesso era quasi sul punto di venire. Roberta era partita e appena ne vide la possibilità, salì su Fabrizio impalandosi sotto gli occhi di Barbara, che rimase a stupita a guardare. Nico mi sussurrò in un orecchio :” fammi vedere come scopi Barbara”. Forse per dimostrare a Fabrizio di non essere dispiaciuta di vederlo scopare con Roberta e forse per una sottile vendetta, Barbara si scatenò con me: esibì tutto il suo repertorio sessuale , sotto gli occhi di Nicoletta che su una poltroncina a gambe spalancate ci dimostrava il suo consenso e piacere, masturbandosi senza pausa. Poi gli incroci e gli scambi fra noi quattro attori furono infiniti compreso una inaspettata leccata che Roberta offrì, forse per farsi perdonare, al sesso di una stupitissima Barbara. A turno tutti tentammo di coinvolgere Nico e farla partecipare, ma rifiutò sempre, dicendo che le piaceva guardare e farsi guardare: infatti mentre noi eravamo in una” pausa di recupero” rimanemmo incantati a guardare con quanta voglia continuasse a masturbarsi e venire sotto i nostri occhi. Quello spettacolo ci rimise in moto subito e spinse Roberta ad avvicinarsi a lei. Si accucciò fra le sue gambe, per ammirarla estasiata, aspettando il momento dell’inizio dell’ennesimo orgasmo di Nico per offrire la sua bocca a quel sesso che fremeva. Nico non la respinse, anzi le premette la testa sul suo sesso fino alla fine dei suoi sussulti. Era la prima volta che la vedevo godere con un’altra persona. Con una donna.


Beach Boys

La serata con Fabrizio e Barbara chiarì definitivamente che Nico era aperta e interessata a divagazioni anche oltre la coppia, ma che limitava la sua partecipazione ad esibizionismi, rifiutando rapporti di qualsiasi altro genere. Non la forzai mai ad andare oltre i suoi desideri.
L’anno seguente avevo acquistato un piccolo cabinato a motore, con quattro posti letto, una piccola toelette e la possibilità di cucinare a bordo. Ci passavamo i fine settimana facendo base in Liguria, era un po’ come avere una roulotte, con la possibilità però di uscire in mare, godere della massima libertà e di poter programmare una crocierina al Sud per l’estate. Uno dei vantaggi della barca era quello di poter prendere il sole nudi, lontani da occhi indiscreti e, se il clima stimolava i nostri sensi, poter far l’amore liberamente. Nicoletta era eccitata, appena eravamo lontani dalla riva, poteva spogliarsi e rimanendo nuda approfittare di ogni occasione per stuzzicarmi con esibizionismi inconsueti. Si masturbava sdraiata a prua mentre rimanendo timone la guardavo. Scoprimmo, ancorandoci vicino a zone isolate lungo la costa, che esistevano diversi punti scoscesi raggiunti da amanti della tintarella integrale. Alcuni di questi erano frequentati da gay solitari, altri da coppie che approfittavano della tranquillità per lasciarsi andare in intimità sulle rocce levigate. Nicoletta amava curiosare ed eccitarsi sbirciando con il binocolo, a volte vedendo coppie etero o gay che facevano l’amore si masturbava rimanendo nascosta in barca e chiamandomi a guardare con lei. La raggiungevo trovandola sempre impegnata a toccarsi e pronta a godere con me, spesso mi sdraiavo sotto di lei, che spiava in ginocchio da un finestrino e le leccavo il sesso fino a sentirla sciogliersi nella mia bocca in lunghi orgasmi. Quando le dissi che avrebbe potuto masturbarsi stando in coperta e facendosi guardare impiegò un attimo a seguire il mio suggerimento. Era eccitatissima perché in una certa zona, rimanendo con la barca all’ancora abbastanza vicino alla parete della costa, si era accorta di alcuni guardoni che dalle rocce guardavano coi binocoli. Quando riusciva ad agganciarne qualcuno si lasciava trascinare in esibizioni che autorizzavano lo spettatore a mostrarsi nudo mentre si masturbava. Era diventato un divertimento che la eccitava al punto che mi informava di quanti guardoni era riuscita a veder venire mentre assistevano ai suoi esibizionismi masturbatori. Un sabato di fine giugno poco prima di uno splendido tramonto, dopo essersi masturbata alla vista di due ragazzi gay nudi che si baciavano su una piccolissima spiaggia di sassi, ci tuffammo in acqua. Mentre facevamo il bagno nudi nuotando, ci trovammo vicini alla riva e ai due ragazzi. Senza alcun cenno di intesa uscimmo dall’acqua a pochi metri dai due, che incuranti continuavano le loro effusioni, ci sdraiammo sui sassi e ci abbracciammo già eccitatissimi. Per nulla scocciati dalla nostra presenza i due proseguirono masturbandosi a vicenda e poco dopo impegnandosi a turno con la bocca sul sesso del compagno. Nicoletta era bagnatissima e non di acqua di mare, la stavo masturbando, con due dita nel sesso sotto gli sguardi dei due, che quando decisero di fare l’amore si inginocchiarono sui sassi. Nico guardava eccitatissima quel ragazzo che penetrava l’amico e intanto lo masturbava, mi chiese di prenderla allo stesso modo, lo lubrificai a lungo negli umori del suo sesso, poi lo sfilai e lentamente la penetrai dietro. Le ginocchia ci dolevano ma l’orgasmo che Nico raggiunse nel momento in cui vide il ragazzo che penetrava l’amico, girarsi verso di lei, guardarla e venire, giustificò la tortura. Ci tuffammo in acqua e ritornammo alla barca sotto un meraviglioso cielo rosso che diede al gioco appena concluso anche un tocco di romanticismo.