L'unica gratificazione per chi scrive un blog è avere lettori che lo seguono inviando commenti e cliccano su UNISCITI A QUESTO SITO per ricevere gli avvisi dei nuovi post.

martedì 17 agosto 2010



Una sveltina al Parco Lambro

Il parco Lambro nell’intervallo del pranzo, in primavera, era frequentato da coppie che sfruttando la facilità di trovare parcheggio in punti molto riservati e protetti dagli sguardi dei ciclisti, dei podisti o delle auto di passaggio, davano vita a veri sexy show. Si facevano riconoscere perché lasciavano socchiusa la porta dal lato passeggero. Ci si affiancava in auto con la comica finta di leggere il giornale, quando si rendevano conto che il vicino fosse un ammiratore discreto, lei apriva la portiera un po’ di più ed iniziava lo spettacolo. La prima occasione di sperimentare quel luogo suggeritomi da un amico fu fortunata: una Volvo station con una coppia era parcheggiata con il lato del passeggero verso i prati, in una piazzola isolata. Si trattava di vedere se aveva la portiera socchiusa, entrai lentamente con l’auto passando in fianco, la porta era socchiusa e gli occupanti presissimi a baciarsi, rifeci il giro e mi fermai in una posizione che mi permetteva di vedere nello scorcio offerto. Per un po’ ebbi il dubbio che si trattasse di una coppia in cerca di tranquillità che aveva socchiuso la portiera per il caldo e avrei fatto la figura del maniaco che spiava le coppiette. Per fortuna non fu così. Lui abbracciandola le disse qualcosa che la fece girare e guardare verso di me. Appoggiò i piedi nudi sul cruscotto e la gonna salì, mostrandomi una coscia bianchissima e senza calze, poi arrivò la mano di lui che scivolò fra gambe, mentre lei continuando a guardarmi aprì un po’ di più la porta. Ero a tre o quattro metri da loro e lo spettacolo che si prospettava meritava che mi spostassi più vicino, misi in moto e dopo un pezzo in retro ritornai in fianco, se avessimo aperto assieme le portiere si sarebbero urtate. Il mio spostamento li incoraggiò ad aprire completamente la portiera, lei era molto più giovane di lui ed ebbi l’impressione che fosse la classica coppia, principale e segretaria che, nella pausa pranzo, si dilettava in giochini all’aria aperta. Chiunque fossero ci stavano mettendo un bell’impegno, lui con una mano nelle sue mutandine la masturbava velocemente e lei che restituiva il favore scivolò col corpo verso di lui e probabilmente glielo prese in bocca, mentre lui le alzò la gonna da dietro, masturbandola in quella posizione. A quel punto era evidente che potevo fare due cose, masturbarmi guardando o tentare un approccio, optai per questa soluzione e scesi lasciando la portiera della mia auto aperta, riparato tranquillamente dalla loro auto alla vista di chi passava sul viale. Estrassi il membro e iniziai a masturbarmi. Vedevo la testa di lei che si muoveva su e giù nel grembo del compagno che evidentemente la informò della mia presenza, lei si rialzò e rimase a guardarmi, poi si sdraiò con le gambe aperte verso di me, mentre lui le spostava lo slip mostrandomi il sesso. Pensai che la provocazione fosse finalizzata a farmi venire, ma mi sbagliavo perché chiuse la porta anteriore e inginocchiandosi sul sedile aprì quella posteriore con un chiaro invito. Salii e mi spostai nella parte dietro il sedile di guida perché lei abbassò subito il suo. Lui le tolse le mutandine e con un po’ di manovre le finì sopra penetrandola e rimanendo in ginocchio fra le sue gambe. Lei sembrava più obbedire più che partecipare, comunque allungò una mano con un contorsionismo e mi masturbò fino a quando lui pronunciò le prime parole: “ vienile in bocca”. Mettendomi in una posizione scomodissima riuscii ad avvicinare il mio pene al suo viso e masturbandomi le venni nella bocca socchiusa mentre lui dicendole “ si amore, sei una porca” veniva dentro di lei.

Nessun commento:

Posta un commento

Un invito ai lettori: i vostri commenti e opinioni sono una gratificazione per chi scrive il blog, mi farebbe piacere riceverne molti e avere lettori che si uniscono al blog cliccando su UNISCITI e seguendo il semplice percorso. Il sogno sarebbe creare una rete anonima di amici/lettori con i quali interagire virtulamente.