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mercoledì 8 settembre 2010


L’ammiratore turco

Venne il periodo delle vacanze estive e partimmo per un paio di settimane in Turchia e Grecia, erano le prime lunghe vacanze assieme ed inevitabilmente dovevano essere all’insegna del sesso e della scoperta di nuovi giochi.
Scoprii così che Nico aveva una componente masochistica a lei sconosciuta, ma ben gradita se attuata con legature al letto e incruente violenze finalizzate solo ad impedirle di masturbarsi. Gli orgasmi che le concedevo di prendersi con le sue dita alla fine delle ore di giochini non erano certo inferiori a quelli che le avevo procurato durante torture soft che le avevo dedicato.
Non mancarono gli episodi fuori programma che scaldavano le nostre già infuocate giornate di sesso. A Pamukkale, nella piscina dell’albergo ricavata nella sorgente delle acque calcaree, con anfratti, piante, rocce e reperti archeologici, Nicoletta poté ammirare un giovane ragazzo turco che le esibiva un pene paonazzo masturbandosi nascosto da una roccia da altri sguardi indiscreti. Lei ovviamente si gustò l’esibizione e me la raccontò solo la sera mentre eravamo a tavola per la cena, mostrandomi il giovane ammiratore che sedeva ad un tavolo poco distante dal nostro. La nostra serata fu più infuocata del solito, programmando anche un seguito per il giorno dopo.
Alla stessa ora del giorno precedente Nico con un ridottissimo bikini entrava nell’acqua calda della piscina, mentre io ero già a mollo da un’altra parte da dove potevo seguire tutto il giochino.
Con incredibile malizia Nico scelse per sedersi una pietra levigata situata in un angolo dove nessuno usava passare perché era esattamente da dove sgorgava l’acqua sorgiva e iniziava la piscina, quindi uno stretto corridoio coperto da piante acquatiche lussureggianti . Il masso le permetteva di stare seduta a mollo con lo slip a pelo d’acqua. Il giovane non tardò a farsi vedere ed entrare da un angolo lontano della piscina, girò camminando nell’acqua che non superava quasi mai il metro, evidentemente in cerca di Nicoletta e nella speranza di poter ripetere l’exploit del giorno prima. Quando la trovò, nascosta in quell’angolo, rimase bloccato perché ormai era a meno di due metri da lei, e una fuga sarebbe stata ridicola, quindi si appoggiò alla parete con aria assorta a guardare le piante. Lei si lasciò scivolare in acqua e riemergendo fece apposta a far uscire un seno dal costume, e sistemandolo guardando il ragazzo con un’aria veramente da porca. Incoraggiato da questa mossa il giovane si sedette su un colonna di marmo semiaffiorante girandosi verso Nicoletta alla quale evidentemente ormai toccava la mossa successiva : si abbassò lo slip in un vedi e non vedi a pelo….d’acqua. Fu il segnale che aspettava per estrarre il pene e masturbarsi, guardandosi attorno con agitazione, infatti se il giorno prima lo strumento era semicoperto dall’acqua, ora era completamente fuori e manovrato con decisione. Niki non resistette al desiderio di infilarsi una mano nello slip e toccarsi, assistendo all’orgasmo che il ragazzo ebbe immediatamente, lasciando filamenti bianchi galleggiare nell’acqua. Nicoletta salì in camera e la trovai intenta a proseguire nella sua carezza, mi fece segno solo di avvicinarmi al letto e potermelo prendere in mano. Il giorno dopo noi partimmo e credo che il ragazzo ne fu molto dispiaciuto.

1 commento:

  1. Bei racconti........è spettacolare lei. Una donna eccezionale a quanto pare.....non vedo l'ora di leggere cosa ancora hai da raccontare di voi due.

    CIAO!

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