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martedì 5 maggio 2009







Marcella cresceva


Marcella la cuginetta di Bianca cresceva e bene anche. L’avevo vista con le calzine bianche e la prendevo in giro quando cominciava a crescerle il seno, ora era diventa un pezzo di ragazza, con un fare sbarazzino, alta, capelli lunghissimi e lisci un fisico da fotomodella, fianchi stretti, gambe lunghe e tornite. La stuzzicavo con battute sui ragazzi della sua compagnia e quando le dicevo che erano troppi piccoli per lei e avrebbe avuto bisogno di qualcuno più maturo per farle la festa, rideva e arrossiva. Superata la maturità e meritandosi un regalo chiese ai suoi di poter partecipare a un viaggio in Turchia che stavamo organizzando con Bianca e altri amici. Quando ebbe l’autorizzazione, sembrò scoppiare dalla felicità e avrebbe voluto partire il giorno dopo, ma mancavano ancora due settimane così cominciò a tempestarci di telefonate per sapere cosa portare, chi erano gli altri e mille altre domande. Per tranquillizzarla decidemmo di ospitarla a Milano una settimana prima della partenza per presentarle il resto della compagnia e fare acquisti. Una sera, dopo cena eravamo tutti e tre sul divano a guardare la Tv, avevo un braccio intorno alle spalle di Bianca, ormai addormentata e la mia mano, non so quanto inavvertitamente, sfiorò la nuca di Marcella. Fingendo di aggiustarsi i capelli la raggiunse, e l’accarezzò. Continuammo quel gioco perverso fino all’ora di coricarsi. L’indomani appena Bianca uscì da casa per recarsi in ufficio, entrai nella camera dove dormiva Marcella: era a pancia sotto, con le sole mutandine e il lenzuolo attorcigliato buffamente, l’accarezzai, finse per un po’ di non accorgersi, poi girandosi assonnata mi disse solo “ che bel risveglio”. Non era vergine, scopava malissimo e non sapeva cosa fosse avere un orgasmo. Nei giorni seguenti all’ora di pranzo eravamo soli a casa e scoprimmo di provare un’attrazione sessuale incontenibile. La vacanza fu un incubo piacevole, approfittavamo di ogni occasione per rimanere soli e fare l’amore nei momenti e nei posti più impensabili, ci bastava uno sguardo per comunicarci la voglia e metterci in moto per trovare il modo per incontrarci da soli anche per pochi minuti. Quando tornammo in Italia, mi chiese di fermarmi una settimana a Parma perché poi non sapeva quando ci saremmo visti ancora, passammo dei giorni indimenticabili e ci accorgemmo di non poter più rinunciare a stare assieme. Le nostre attenzioni a non farci scoprire non furono sufficienti e sua madre ci trovò vergognosamente a letto assieme facendo scoppiare uno scandalo famigliare indescrivibile, Bianca la prese malissimo e la sua disponibilità ad accettare maliziosamente le mie avventure finì repentinamente. Marcella fu spedita a Roma da una zia che viveva sola e doveva riportarla sulla retta via, fortunatamente la zia si commosse, capì la situazione e ci aiutò coprendo le fughe di Marcella ogni sabato notte in treno per venire a Milano. Dopo un periodo tormentato da sotterfugi inutili per incontrarci clandestinamente, me ne andai di casa separandomi da Bianca e dopo qualche mese Marcella scappò da Roma e venne a vivere a Milano, rompendo con la sua famiglia. Le trovai un lavoro e un grazioso monolocale, nel quale in pratica vivevamo assieme, cercando una tranquillità ostacolata da ricatti affettivi della famiglia di Marcella. Alla fine si rassegnò e ci lasciò vivere la nostra storia. L’affiatamento sessuale diventò totale, insegnai a Marcella come raggiungere un orgasmo con me o anche da sola. Lei lasciò emergere un suo innato esibizionismo e iniziò a masturbarsi davanti ad uno specchio quando era sola in casa. Continuando davanti a me quando rientravo. L’attrazione sessuale reciproca era incredibile, la sua voglia di scoprire il piacere in ogni forma e dar sfogo a infinite fantasie, trovava in me un complice e un compagno ideale. Facevano l’amore tutti i giorni e i nostri sessi sembravano nati con le dimensioni ideali per incontrarsi, entravo in lei aderendo perfettamente come lunghezza e dimensione e come tutte le coppie desiderose di scambiarsi piacere trovammo delle posizioni più adatte a facilitare il raggiungimento dell’orgasmo reciproco. Non praticavamo rapporti anali perché alcuni tentativi di entrare in lei erano falliti per il dolore, le piaceva comunque farsi penetrare dietro, durante i rapporti, con vibratori di piccole dimensioni. La vista del suo corpo nudo continuava a eccitarmi e non riuscivo a fare a meno di baciarlo e accarezzarlo a lungo prima di fermare la mia bocca sul suo sesso. Preferiva fermarmi prima di venire troppo presto, iniziava a masturbarsi da sola, lentamente, chiedendomi di offrire il mio sesso alla sua bocca e a volte raggiungeva il primo orgasmo così. Scivolavo al suo fianco e passavo da dietro il membro fra le sue gambe sfregandolo fra le sue labbra e sul clitoride. Spesso lo manovrava lei con il ritmo migliore per venire, quando si accorgeva del sopraggiungere del mio orgasmo, mi chiedeva di penetrarla di colpo e muovermi velocemente mentre lei si masturbava. Riusciva in questo modo ad avere più di un orgasmo, sia vaginale e clitorideo contemporaneamente. Quando il suo sesso era gonfio e arrossato, si sedeva sul mio infilandoselo fino in fondo e cercava con movimenti rotatori altri orgasmi sentendolo sfregare all’interno e in profondità. In questo modo perdeva letteralmente le testa, singhiozzava venendo copiosamente e spesso riusciva a trattenere a stento un po’ di pipì che si mescolava ai suoi altri liquidi e scivolava sul mio ventre. Questa particolarità stimolò la mia fantasia e le chiesi se le sarebbe piaciuto non trattenersi e lasciarla scorrere liberamente venendo. Era scontata la risposta poiché si sforzava per non farla. Si trattava solo di organizzarsi per non allagare il letto, ma l’occasione opportuna ci capitò durante un finesettimana al mare in un albergo con vasca Jacuzzi matrimoniale. Fu piacevolmente sconvolgente per entrambi. Non passava giorno senza sperimentare con successo nuovi giochi fra noi, liberando la nostra fantasia verso la continua ricerca di piacere. I racconti dei miei incontri particolari avuti prima di conoscerla la eccitavano molto, ascoltandoli mentre facevamo l’amore, si accarezzava venendo continuamente e la fantasia di potersi esibire in auto per dei guardoni la attirava sempre di più.

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