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giovedì 23 aprile 2009





Vacanza in barca a vela

Antonella propose a Bianca e a me di passare una decina di giorni di vacanza in Grecia con loro. Dario aveva noleggiato una barca a vela ad Otranto ed erano soli con il proprietario-skipper ed un marinaio, l’altra cabina era libera. Accettammo con piacere, avremmo anche risolto un loro problema accompagnando noi Antonella, da Milano, perché Dario sarebbe partito prima, con moglie e figli per scaricarli sul Gargano in un albergo. La barca era nuova, pulita e abbastanza grande, Nicola il proprietario, avvocato di Lecce, gentile e cordiale, Touba, il marinaio senegalese, con lunghi riccioli e un gran fisico, suonava anche la chitarra. Dopo aver fatto cambusa in città e cenato in un ristorante locale, salpammo verso Metoni. Non c’era un alito di vento, ma c’era la nebbia come a Milano, lentamente e a motore, con Touba e Nicola che si alternavano al timone e a prua, di vedetta, all’alba vedemmo la costa.
Il tempo era splendido, il sole pure e poter rimanere in topless per le ragazze era il minimo che potessero chiedere a Nicola. Nessun problema, per lui, potevano anche fare una vacanza naturista, in Grecia era normale. Bianca e Antonella accusarono il colpo ridacchiando fra di loro e confabulando, sicuramente stavano studiando il modo per ricambiare la provocazione. Io e Dario eravamo curiosi di sapere cosa avessero in mente: semplicissimo, volevano farsi Nicola, per movimentare la vacanza. La sera scopammo con le relative compagne, esagerando volutamente con il sonoro e lasciando le porte socchiuse. Touba dormiva nella dinette e sicuramente si addormentò solo quando ci calmammo, Nicola era fuori a fumare e poteva sentire ancora meglio dagli oblò lasciati aperti. L’indomani iniziò la vendetta delle amiche, Nicola era al timone e loro sdraiate al sole, nude e con le gambe girate dalla sua parte, Touba uscì e vedendole così si incantò e prese un botta contro il boma. Durante una sosta in una baia per fare il bagno, le ragazze proposero di fare il bagno tutti nudi, Nicola compreso. Presto fatto, Touba rimase a bordo. Risaliti, Nicola riprese il timone, senza rimettersi il costume, io e Dario seguimmo la decisione naturista, ora però volevamo vedere chi si eccitava per primo. Tutto tranquillo, sicuramente Nicola era abituato a quelle visioni con le clienti e non si turbò. La sera dopo cena e dopo aver ascoltato il reggae di Touba alla chitarra , ci infilammo tutti e quattro nella cabina di Dario e Anto, dando vita ad un po’ di sesso rumoroso. La vacanza proseguiva e gli esibizionismi delle ragazze aumentavano sotto gli occhi di Nicola. Si aiutavano nel massaggiarsi vicendevolmente con l’olio abbronzante, indugiando con le dita nei loro sessi. A quel punto io e Dario per aiutarle decidemmo di fare un giro col tender e lasciare campo libero. Con la scusa della traina saremmo tornati al tramonto. Quando tornammo, Bianca e Antonella si stavano facendo la doccia e preparando per la cena, con un sorriso malizioso dissero che avrebbero raccontato tutto, dopo cena. Cenammo con Nicola e Touba che scambiavano occhiate con le ragazze, il clima era allegro come al solito. Dopo aver vuotato una bottiglia di grappa e ascoltata un pò di musica, a mezzanotte ognuno si ritirò in cabina. Bianca era eccitata all’idea di raccontare, io all’idea di ascoltarla, eravamo nudi con gli oblò aperti che ci mandavano un po’ di fresco.
Appena io e Dario eravamo abbastanza lontani dalla barca, Antonella aveva iniziato a toccarsi davanti a Nicola che nudo stava sistemando delle cime, questa volta l’erezione fu immediata e notevole, si avvicinò ad Antonella e si impegnò a leccarle il sesso, mentre Bianca si impossessò del suo membro masturbandolo.
Senza indugi Nicola si sdraiò su Antonella che gli cinse la schiena con le gambe e la penetrò, scopandola lentamente. Bianca dopo aver assistito per un po’ allo spettacolo scese sotto per andare in cabina e vide Touba che guardava, da un passo d’uomo a poppa semiaperto, i due che scopavano. Lui, con la testa fuori, non si accorse della sua presenza e continuò a masturbare un pene che mandò in confusione Bianca. Lungo, grosso e nero. Bianca si avvicinò e lo prese in bocca facendolo quasi spaventare. Durò poco, sia lo spavento che la sua voglia di venire, si scaricò sul viso di Bianca, che non smise di masturbarlo fino a quando non riprese l’erezione, quindi lo trascinò nella nostra cabina e dopo essersi stesa sul letto gli prese i capelli e trascinò la sua bocca a leccarle il sesso che ormai gocciolava. Venne quasi subito, poi se lo tirò addosso e si introdusse quel pene enorme, piantandogli le unghie nella schiena. Prima del secondo orgasmo di Touba, Bianca era venuta ancora due volte. Antonella scesa con Nicola per andare in cabina, vedendo Bianca che rianimava per la terza volta il pene di Touba si infilò nella stessa cabina e prese parte con successo alla rianimazione. Come ricompensa pensò giusto impalarsi, prima che lo facesse di nuovo Bianca, Nicola che aveva assistito eccitandosi di nuovo prese per mano Bianca e la condusse nell’altra cabina. Smisero solo quando calò il sole e si aspettavano il nostro rientro. Durante il racconto io e Bianca facemmo l’amore come due assatanati. Mi informò che l’equipaggio era stato informato dei nostri gusti e abitudini e che probabilmente nei prossimi giorni ci saremmo divertiti tutti assieme.
Avevamo ancora sei giorni di vacanza, di sole, mare e sesso. Vista la disparità di giocatori in campo, Bianca uscì con una proposta: lei e Antonella avrebbero beneficiato un giorno a testa delle attenzioni dei quattro uomini contemporaneamente. L’altra avrebbe potuto fare foto di gruppo.
Lasciò ad Antonella il piacere di iniziare il gioco. La barca ancorata in una baia isolata fu il palcoscenico ideale per un pomeriggio di sesso, Antonella si trovò all’inizio, per sua scelta penetrata davanti da Touba e contemporaneamente dietro da Dario, mentre a turno dava la sua bocca al mio sesso o a quello di Nicola. Tutti e quattro la penetrammo in tutte le sue aperture, e terminammo sollecitati da lei, venendole tutti addosso e buttandola poi in acqua dopo averla presa per le braccia e le gambe. Il tuffo il giorno dopo toccò a Bianca, ovviamente dopo un analogo trattamento.

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