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domenica 6 giugno 2010



Cosmopolitan I°: Anna

L’idea non fu mia, ma suggerita un amico che l’aveva già sperimentata con successo. Mettere un annuncio nella rubrica Relazioni Personali di una famosa rivista femminile. Avevo sfogliato più volte le ultime pagine di Cosmopolitan leggendo annunci che sembravano chiaramente delle ricerche di compagnia sessuale. Ve ne erano parecchi inseriti da ragazze o donne, ma la maggior parte erano di uomini : annunci spesso banali e poco coinvolgenti. Dopo diversi tentativi, bozze e correzioni arrivai ad un testo che mi soddisfaceva e lo spedii allegato ad un assegno circolare di 150.000 lire come richiesto, il costo piuttosto alto eliminava perditempo e curiosi.
“Affascinante, autoritario, cinquantenne, cerca una ragazza molto giovane, curiosa e che sogna di fare l’amore con un amico di papà. Se ami il gusto del Sauternes e la musica di Miles Davis telefonami ti aiuterò a realizzare il tuo sogno.” Incredibilmente ricevetti un centinaio di telefonate nell’arco del mese pubblicazione. Da tutta l’Italia, isole comprese. Mi contattarono ragazze, donne, signore, molte delle quali non avevano capito nulla dell’annuncio e non erano per nulla giovani o carine. In comune fra di loro però c’era il bisogno di parlare con qualcuno, di non sentirsi sole e per ottenerlo erano disposte anche ad andare a letto con uno sconosciuto. Fu una esperienza sia scioccante per le situazioni tristi che mi vennero raccontate, che divertente per altre, che nella loro stranezza superavano la mia già contorta fantasia. Ne conobbi personalmente una decina, feci del sesso con qualcuna, ne frequentai una per qualche mese. La prima trasferta sessuale mi portò nei pressi di Torino a conoscere Anna: mi aveva telefonato molte volte tenendomi al telefono anche delle ore, di notte. Dopo le prime telefonate mi disse che stava masturbandosi, spiegandomi dettagliatamente dov’era e come lo stava facendo e chiedendomi ogni volta di descriverle cosa avrei voluto farle quando ci saremmo visti. Sfondava una porta aperta e le porcate che le raccontavo e proponevo la entusiasmavano e l’accompagnavano in orgasmi piacevolissimi. La voce era sensuale, l’età dichiarata 23 anni, si descriveva fisicamente come una copia di Ornella Muti. Non le chiesi mai di vederla perché qualcosa mi diceva che il gioco si sarebbe rotto conoscendoci personalmente, ma la sua insistenza, unità ad un mio appuntamento in quel di Torino, mi convinsero ad accettare un invito ad incontrarci. Quando la vidi scendere dalla 127 verde pisello ero indeciso se ridere, scappare o stare al gioco : una buffa cicciottella che esplodeva in un miniabito da mignotta, con un seno della sesta che straripava da una scollatura al limite degli atti osceni in luogo pubblico, calze a rete con un buco e stivali di vernice alla pirata.. La seguii nel ristorante che aveva prenotato in un paese credo lontano da dove abitava ed entrai al suo fianco con malcelato imbarazzo ed un inizio di malumore. Il locale ed il cibo era scadenti quanto lei. A tavola il porcellino mi prese una mano e mi succhiò le dita chiedendomi di trattarla come una bambina cattiva e di sgridarla a voce alta in modo che sentissero tutti i presenti. Mise la “latteria” sul tavolo, quasi nel piatto di tortellini Fioravanti e mi chiese di toccarle i seni. Infine mi confessò che l’uomo che la eccitava di più e al quale sognava di sottomettersi era l’Avvocato, si proprio lui, l’ottantenne Giovanni A. Non sapevo se ridere o spaventarmi. Non vedevo l’ora di terminare la cena e andarmene, ma per non essere scortese e anche per una certa curiosità morbosa, quando mi chiese di stare un po’ in auto in un posto tranquillo, a fumarci una sigarettina, accettai. Salita sulla mia auto, fece strada guidandomi al “posticino tranquillo”. Il parcheggio dietro il cimitero di quel paese, che probabilmente conosceva bene. Appena spensi il motore in quel posto romantico, non feci in tempo ad accendere la sigaretta perchè mi prese una mano e se la mise in mezzo alle gambe, sussurrandomi che si era depilata per me. In effetti si era depilata, forse qualche giorno prima e in quel momento mi sembrò di toccare un porcellino d’india. La lasciai fare e mi slacciò i pantaloni, prodigandosi per produrre un qualsiasi risultato su quella carne inanimata. La fermai dicendole che dopo le telefonate erotiche ed il loro contenuto mi aspettavo da lei qualcosa di più hard, lo dissi da seccato quasi sgridandola. Speravo così di riuscire a convincerla a stabilire un altro incontro per “un gioco” più organizzato. Incontro al quale non sarei mai andato. Invece il risultato della mia sgridata su catastroficamente diverso. Si eccitò e scusandosi, mi disse che era stupida più esattamente mi disse “ mi scusi padrone ho sbagliato, mi punisca”. Mi ero proprio cacciato in un guaio. Dovevo uscirne. Le dissi sgarbatamente “masturbati” e subito lo fece spalancando le gambe. A quel punto mi resi conto che ero in un vicolo cieco. Dovevo stare al gioco. Inizia con un” ma cosa stai facendo stupida? Scendi subito dall’auto, vai contro quel muro (del cimitero) alzati la gonna e masturbati alla luce dei fari”. Credo che fu il primo regalo che le feci. Obbedì come un cagnolino. Era scesa, ora avrei potuto mettere in moto e andarmene, ma il dubbio che una suonata così magari poteva andare dai carabinieri e inventarsi uno stupro, mi fece svanire l’intenzione. Inoltre era arrivata una golf, che si era parcheggiata lì vicino. Spensi i fari e Anna ritornò alla mia auto mestamente. Non la feci salire. Gli occupanti della golf erano tre e dai lunghi bagliori di accendini che avevo visto all’interno dell’auto era chiaro che dopo aver scaldato del fumo, ora era partite le canne. L’idea assurda mi passò per la mente, ma la mia bocca ormai aveva già iniziato ad esporla. “Vai alla golf, probabilmente ci saranno tre ragazzi, un po’ fumati, fatteli, questa è quello che voglio vederti fare !” Senza ribattere si mosse verso quell’auto, si avvicinò al finestrino anteriore che si abbassò, dopo un attimo vidi il rosso della brace uscire dalla portiera e Anna farsi un tiro spaccapolmoni da un cilum esagerato. Al secondo giro del fumo scesero gli occupanti. Il primo abbracciò Anna e la baciò a lungo, il secondo si mise dietro la coppia e sollevò la mini di Anna toccandola fra le gambe. Il terzo …. aveva anche lui la mini. Si. Era una ragazza. Uscita dall’auto, si appoggiò al parafango e accese una cannetta. A quel punto mi accorsi che mi stavo eccitando. Scesi e lentamente mi avvicinai alla golf. Il ragazzo che aveva dietro stava cercando di penetrarla, quello davanti ormai dipendeva dalla sua mano che lo stava masturbando. La ragazza aveva un piercing al labbro, un anellino al naso, una decina sull’orecchio e i capelli neri sparati in piedi, fumava e guardava. Anna mi accolse con un ” chiedimi qualcos’altro, ti prego”. Risposi :“ Fai quello che ti chiederà la ragazza” . Speravo che la tipa fosse sveglia da capire il gioco. Lo era. Si mise seduta sul cofano motore e a gambe aperte le disse” leccala”. Tombola. Avevo proprio fatto tombola. Una serata schifosa si era tramutata in “allegra”. Anna obbediva, con gusto della ragazza e suo, perché intanto era anche posseduta da dietro, non so in quale apertura, ma sicuramente in una che le dava piacere. Avevo iniziato a masturbarmi a quello spettacolo e la ragazza sdraiata mi dava una mano. Quando la posizione scomoda costrinse Anna a mollare la presa e rialzarsi i due ragazzi pensarono bene di poterla soddisfare contemporaneamente. La punkina rimasta a gambe spalancate non obbiettò nulla quando mi avvicinai e entrai in lei.

1 commento:

  1. La foto scelta per illustrare questa Trilogy , é davvero suggestiva !!!!!!
    Non so se sia stata costruita o meno , se illuda i nostri occhi o rifletta fedelmente una situazione reale ...
    Di certo , peró , si respira proprio che lui sia riuscito a intromettersi lá dentro , dove lei , ridendo , si lascia raggiungere ..
    Eee .. il tutto mentre altri , ignari , sul ponticello , nemmeno si degnano di voltarsi per osservare ... Un'intero Film in una sola immagine !!!

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