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martedì 27 luglio 2010




Una coppia acquatica


Dopo quattro mesi d’attesa e scambi di e mail con Paolo, stavo finalmente andando all’appuntamento che mi aveva fissato. Per trovare quel luogo, oltre ad un disegnino con i riferimenti che mi aveva fatto lui, stavo usando il navigatore. Ero convinto che fosse un mezzo pacco, però le decine di foto di Ornella, che mi aveva inviato, e la prospettiva di una mezza giornata su un fiume lontano dalla calura di Milano a luglio, mi avevano spinto a partire. Paolo è un cuckold convinto, ma fantasioso e voyeur. Direte, “tutti i cuckold sono guardoni” , non è esatto, Paolo non uno di quelli che si accontenta di stare a vedere la moglie fra le braccia di un altro, ma un cerebrale, un selettivo e fondamentalmente uno che impazzirebbe dal piacere nel sapere o nello scoprire la moglie che lo tradisce sul serio. Ornella sta al gioco, ma non essendo assolutamente capace di tradirlo veramente, acconsente ai rarissimi incontri che Paolo organizza, con una regia sempre diversa, location diverse e in primis con partecipanti sempre diversi. Selezionati accuratamente, per soddisfare le sue fantasie, ma anche quelle di Ornella. Le mie foto infatti erano passate al vaglio della moglie, perché disponibile a lasciar organizzare un incontro al maritino, con la condizione che scegliesse lei il terzo partecipante alla rappresentazione del tradimento. Ornella ha 29 anni, sposata da 7, senza figli, agente assicurativo, bella, decisamente bella ( in foto) circa 165, 50 kg. seni piccoli e sodi, capelli corti con colpi di sole, pelo pubico cortissimo, ma non rasata. Ornella in questa occasione desiderava che il terzo fosse un uomo maturo, over 60, in forma, e dall’aspetto severo, aveva un ricordo di un docente universitario che l’aveva corteggiata e al quale non aveva avuto il coraggio di concedere nulla. Dopo giusto un’ora arrivo nei pressi di questo fiume, da una uscita sulla Serravalle dopo una decina di chilometri. Cartina alla mano cerco e trovo i riferimenti che mi aveva dato. Una torre diroccata, un boschetto di pini marittimi e un sentiero sterrato che scende al fiume. Parcheggio, prendo la borsa col telo di spugna costume di ricambio, libro, telefonino e scendo per il viottolo. Un centinaio di metri e sono giù: il posto è stupendo, deserto, il fiume in pratica è un torrente che si insinua fra gole di pareti a strapiombo, piccole lanche profonde di acqua limpidissima, curve, anse, con massi enormi e piccole spiagge sabbiose. Rimango incantato dal posto, se non ci fossero, sarei contento comunque di essere lì, mi farei un bagno gelato. Ripercorro mentalmente tutte le spiegazioni che Paolo mi aveva dato e risalgo il fiumiciattolo contro corrente, un po’ saltellando sui ciottoli e in parte camminando sulle rive, arrivo al punto previsto nel quale devo spogliarmi e in costume entrare in acqua e procedere così per cinquanta metri con l’acqua che in certi punti mi arriva a metà schiena. E’ gelata, mi sento ridicolo, mi viene in mente un film di Marines, ma ormai sono in ballo. Paolo mi aveva spiegato che quella “tortura” era necessaria perché garantiva che oltre non sarebbero arrivati intrusi. Solo loro, che conoscevano il posto. Li vedo, sono su un piccola spiaggia di ghiaia, stesi al sole. E’ uno slargo del torrente con una pozza che credo profonda, massi di granito enormi, cascatelle, zone d’ombra, favorite da pareti di roccia che salgono dritte verso il cielo, alte una trentina di metri. Impossibile che qualcuno ci veda dall’alto, solo sterpaglia. Esco dall’acqua e seguendo il copione di Paolo, stendo il telo a pochi metri da loro e mi sdraio. Loro sono nudi e non si scompongono, ne si alzano per guardare l’intruso. Rimanendo in costume e a pancia sotto, ammiro dal basso le gambe abbronzate di Ornella, sono distese e socchiuse, intravedo la peluria e passato il freddo che mi aveva quasi anestetizzato, comincio ad eccitarmi. Ornella si muove, piega le ginocchia, ora ben aperte e si appoggia sui gomiti, mi guarda, con uno spruzzino nebulizza dell’acqua sul corpo, si accarezza i seni. Paolo sembra dormire. Mi metto seduto, i nostri occhi si incrociano, è chiaro che sapeva che arrivassi, ma ho la sensazione che Paolo abbia detto solo a me cosa fare, che Ornella non abbia copione. Decido di non seguire i suggerimenti di Paolo. Mi alzo e parte del sesso eccitato fuoriesce dal costume, lo faccio rientrare non prima di aver guardato gli occhi di Ornella, non si erano staccati da lì. Mi dirigo verso l’acqua, entro di nuovo, mi metto appoggiato ad un masso levigato, le gambe immerse fino al costume, mi abituo alla temperatura che diventa piacevole, Ornella mi guarda, forse si aspetta un mio gesto di esibizionismo ( anche Paolo l’aveva chiesto). Non mi va mi sembra banale. Le faccio segno di entrare in acqua, non sembra capire, poi si alza e si avvicina al laghetto, camminando a fatica sui ciotoli, è molto bella, sudata, entra lentamente, è vicinissima, vedo la sua pelle reagire al freddo, sorride, si lascia andare fino a sparire sott’acqua. Riemerge e nuotando a rana si allontana contro corrente verso gli enormi massi scuri, dietro questi sparisce alla mia vista e a quella di Paolo. Attendo un attimo e la cerco. E’ dietro la parete, l’acqua ora le arriva alle cosce seguo, me la sono trovata inaspettatamente di fronte, nel passaggio obbligatorio, siamo uno di fronte all’altro. Mi avvicino le passo una mano fra i capelli bagnati e la tiro verso di me. La bacio, cede piacevolmente e la sua lingua saetta nella mia bocca. Se Paolo come credo ci sta vedendo penso sti provando provo le sensazioni che cercava. Il bacio, non ci si bacia in queste occasioni, il bacio è una cosa riservata alla coppia, se Ornella mi bacia lo fa convinta di far impazzire Paolo. Ne sono certo. Le accarezzo i seno senza togliere la lingua dalla sua bocca, scendo sul ventre e il mio medio scivola dentro il suo sesso. Si è piegata leggermente sulle gambe e il contrasto fra il freddo che sente la mia mano e il caldo umido e vischioso del mio dito è terribilmente eccitante. Mi abbasso entrando in acqua fino alle spalle, le sollevo prima una gamba poi l’altra e le metto attorno al mio collo, si aggrappa alla parete per non scivolare, mentre la lecco e le succhio il clitoride, quasi mi strozza con le cosce nel momento dell’orgasmo. Respira ancora affannosamente quando facendole scivolare giù le gambe da quella posizione il mio sesso si trova davanti al suo. La penetro di colpo, il mio sesso duro e freddo deve darle un brivido di piacere, perché mi bacia subito, quasi mordendomi. Il freddo mi impedisce di venire e la penetro a lungo lentamente, le sue gambe allacciate sulla mia schiena. Gode, finalmente, urlando di piacere, ( sicuramente Paolo ci vede e la sente) mi chiede di venirle dentro. Esco di colpo, e il freddo dell’acqua, da al mio sesso un ristoro necessario a farmi aspettare ancora prima di venire, ma Ornella lo prende in mano, mi masturba furiosamente, urla quasi:” vieni..vieni”. Non posso accontentarla, la voglio, ancora e meglio. Mi sposto strappandomi quasi dalle sue mani e mi lascio affondare nell’acqua. Quando riemergo vedo le sue spalle che vanno verso la spiaggia, Paolo non c’è. Ornella si sdraia al sole, io esco, nudo, il costume l’ho perso in acqua, sono parzialmente eccitato, prendo il mio telo e mi avvicino a lei, mi inginocchio, le asciugo la schiena, le gambe… le socchiude, guardo il suo sesso, lo accarezzo ancora, entro con un dito, poi due, passo con l’altra mano davanti e le tocco il clitoride, mentre muovo le dita dentro di lei. Le piace, rallento mentre una sua mano cerca il mio sesso, la voglio prendere ora. Non vuole, mi dice “ non smettere ti prego, fammi venire così, con due mani”.Continuo, il suo respiro accelera e io rallento il movimento, so che soffre ma godrà ancora di più aspettando. Percepisco l’inizio del suo orgasmo e mi fermo, vibra, trema, ma non dice nulla. Ora la mano davanti striscia col palmo sul suo clitoride mentre un dito penetra unendosi agli altri, ora sono tre. La mano dietra è più libera nei movimenti e ne approfitto per inumidire il pollice nei suoi umori, poi accelero con tutte le dita e la sento venire, la lascio venire e la penetro facilmente dietro col pollice. Sembra che abbia le convulsioni, un orgasmo stupendo che parecchio al punto del mio sesso sento uscire il liquido lubrificante nel palmo della sua mano che lo stringe fino a farmi male. Ha finito, è sfinita, si sdraia a pancia sotto, mentre con le dita umide le massaggio la seconda apertura, la penetro leggermente ora che è rilassata quell’apertura è pronta. Mi sdraio su di lei senza schiacciarla, tremo appoggiato ad un braccio, mentre con l’altra mano dirigo il mio sesso nel suo, lo bagno nei suoi umori, lo lubrifico e lentamente la penetro dietro. Si risveglia dopo i miei primi dentro e fuori, si inarca, arriva a mettersi in ginocchio, carponi, continuo lentamente, non voglio ancora venire, mi spinge indietro costringendomi a sdraiarmi sui sassi. E’ seduta sul mio sesso, tutto dentro di lei, le accarezzo la schiena, io non posso più muovermi è lei che lo fa, a colpi, lasciandosi cadere ogni volta sopra. Credo che verrò. Non ancora, si muove, si gira verso di me senza farlo uscire, la rotazione dentro di lei mi porta sull’orlo dell’orgasmo, lo capisce, si ferma. Sorride, si mette due dita in bocca le bagna e inizia a masturbarsi, ora si muove ancora su e giù, sono pronto, il piacere sta scoppiando dentro il mio sesso per la voglia di uscire, ma è Ornella che viene, come esplodendo, si masturba e si muove su e giù velocemente gridando “ ora, ora”. Vengo, assurdamente a più riprese, quando credo che il mio orgasmo sia finito, ricomincia, è una situazione che mi succede raramente purtroppo, perché è stupenda. La spiaggetta ormai è in ombra, quando, riprese le mie cose mi riavvio al percorso ritroso, prima di sparire alla sua vista, mi giro, un ultimo sguardo, Paolo è in fianco ad Ornella. Forse c’è sempre stato.

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