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venerdì 19 novembre 2010




I desideri di Nicoletta

Dalla sera del compleanno di Fabrizio, mi accorsi che Nico era cambiata, per quanto potesse sembrarmi impossibile, era ancor più sensibile all’eccitazione di situazioni voyeristiche o di esibizionismo. Il piacere di quella sera l’aveva liberata dalle ultime incertezze sulla scelta di godere di quei giochi che ormai erano pronti ad uscire dalla sua fantasia e realizzarsi. Ne parlammo più volte mentre facevamo l’amore: le mie esperienze passate la stimolavano, ma non fino al punto di volerle ripetere, erano, per lei, un punto di partenza per qualcosa che fosse solo suo. Non accettò nessuna mia proposta di giochi in auto o al cinema, il suo desiderio andava oltre le possibilità programmabili e alla fine me ne parlò liberamente. I pensieri che la eccitavano erano concentrati in diverse situazioni. La prima era di trasformare situazioni normali in momenti di esibizionismo con persone assolutamente estranee, voleva eccitarsi nel vedere gli occhi di chi lei avrebbe eccitato in luoghi normalissimi. Mi fece un esempio che mi chiarì il concetto: un mese prima, durante l’attesa per la partenza di un volo eravamo al gate sulle poltroncine, Nico si era accorta ( io purtroppo no) che un tipo aveva girato fino a sedersi di fronte a noi e aveva iniziato a fissarle le gambe con evidente piacere, anche grazie alla mini che indossava. Nico si era eccitata moltissimo bagnandosi, al punto che se non avessero aperto l’imbarco si sarebbe recata alla toelette per masturbarsi. Ora lei voleva riprovare quell’eccitazione esasperando l’esibizionismo e avendo il tempo e la possibilità di recarsi ai bagni e masturbarsi subito. Mi spiegò che questa voglia se la portava dentro fin dal tempo del primo esibizionismo ai giardinetti quando era ragazzina. Ora confidando nella mia presenza, che le avrebbe evitato di essere seguita e importunata, mi chiese di aiutarla a realizzarla. Mi confessò anche che questo pensiero dopo la serata del compleanno all’agriturismo la perseguitava al punto che in ufficio più di una volta si era dovuta chiudere in bagno per toccarsi.
Ovviamente non potevamo prendere dei biglietti aerei per realizzare questo desiderio, così decidemmo di provare ad andare a Linate nella sala d’attesa degli arrivi, la sera tardi. Pioveva e Nico sotto il leggero impermeabile indossava una mini non vertiginosa, ma accompagnata da autoreggenti e nessun slip. Era emozionata ed eccitata, quando entrammo verso le 23. Era quasi deserto e girammo fino a che scelse dove sedersi, dei posti che davano le spalle a chi entrava e di fronte ad un signore sui cinquant’anni, che leggeva un giornale. Non ci volle molto perché il tipo si accorgesse dello scorcio delle gambe che Nico offriva ai suoi occhi. Per non imbarazzare lo spettatore io finsi di essere assorto nella lettura di un libro e lei di una rivista. Nicoletta si divertì a sconvolgere il tipo fino ad arrivare a socchiudere le cosce al punto di far vedere che non aveva mutandine. Il tutto con la normalità di una donna che non fosse consapevole di essere guardata. La sua recitazione fu ammirevole e quando posò la rivista e mi disse che andava in bagno, capii che era arrivata al punto di eccitazione desiderato. Quando usci, il tipo se n’era andato e raggiungemmo l’auto parcheggiata poco lontano dall’ingresso, dove finalmente potemmo toccarci liberamente. Vista la vicinanza col parco Forlanini le proposi di spostarci li, se avesse ancora avuto voglia di esibirsi per qualche guardone, ancora una volta si rifiutò dicendomi che preferiva continuare a masturbarsi in auto mentre io guidavo tornando a casa.
Un’altra situazione che eccitava Nico era quella di poter vedere uomini che si masturbassero fra di loro. Le avevo raccontato che le sale cinematografiche a luce rossa frequentate da coppie in cerca di avventure erano anche luogo di incontro di gay di ogni età. Probabilmente col tacito assenso dei proprietari dei cinema, quindi senza alcun timore, questi si abbandonavano ad ogni tipo di rapporto sessuale sotto gli occhi di tutti. Anche in questo caso Nico voleva solo guardare e se fosse riuscita senza essere notata, masturbarsi.
Scegliemmo il cinema Sempione e per non essere scambiati per una coppia in cerca di single, Nico si vestì praticamente da ragazzo. Un berretto di lana le nascondeva i capelli, jeans, scarpe da ginnastica, un giaccone col bavero alzato ed era un perfetto gay assieme all’amico, io. Aspettando che gli occhi si adattassero al buio, ci fermammo in piedi in fondo alla sala, dietro l’ultima fila, dove, appena riuscimmo a vedere, scorgemmo diversi uomini già impegnati in ogni tipo di pratica, solitaria o di coppia. Nico mi strinse il braccio comunicandomi che la sua eccitazione era iniziata. Non riusciva a smettere di guardare un tipo che inginocchiato davanti ad un altro con i pantaloni abbassati glielo succhiava rumorosamente. Ci sedemmo nell’ultima fila e Nicoletta rimase con la testa girata a seguire ciò che succedeva là dietro. Per rendere più credibile la nostra presenza le dissi di masturbarmi senza timore e lei seguì prima il consiglio poi si abbassò più volte sul mio sesso accogliendolo in bocca. Quando un tipo si piazzò in piedi dietro di noi sfoderando un sesso lucido per l’eccitazione e masturbandosi, Nico non resistette e guardandolo entrò con la mano, passando sopra la pancia, fino nelle mutandine e iniziò a masturbarsi, stringendomi forte il sesso con l’altra. Quando il tipo dietro prese dalla tasca un fazzoletto e aumentando il ritmo della masturbazione venne, dalla contrazione che sentii nel corpo di Nico capii che anche lei era riuscita, anche se scomodamente a venire la prima volta. Mi chiese cosa fosse il via vai che avveniva dietro, sul fondo della sala, dove coppie di uomini si appartavano dietro un tendone che copriva l’uscita di sicurezza. L’ovvia spiegazione la eccitò ancor di più e mi chiese se avremmo potuto anche noi entrare lì. Non avrei desiderato altro, ci alzammo e dopo aver sostato ancora qualche minuto in piedi appoggiati alla parete, per permettere a Nico di guardare due si stavano masturbando reciprocamente, entrammo in quella specie di separè. Prima timidamente si abbassò per succhiarmelo poi quando la alzai e la girai con la schiena contro il mio sesso capì la mia intenzione e non l’ostacolò. Le abbassai i jeans dietro mentre si copriva col giaccone e la penetrai facilmente, scivolando letteralmente dentro di lei. Forse per l’atmosfera che ci circondava, ma Nico con una mano mi condusse il sesso nell’altra apertura e volle che venissi lì.

2 commenti:

  1. Come sempre , mi sforzo di aggiungere un mio commento qui , un po' come fanno i cagnoloni per marcare il territorio .. ;-)
    Bene , Luciano , questa volta i tuoi 2 racconti mi hanno intrigata , soprattutto la scena di Nico vestita da ragazzo el cinema mi é parsa molto interessante !!!
    Penso che sia proprio un filone da sfruttare appieno , quello della Nico-Story ..

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  2. Nico è stupenda con le sue fantasie...decisa e incredibilmente eccitante quando le mette in pratica, organizzando tutto con il piglio di una professionista....che dire........bellissimo/a.
    Continua cosi!

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