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lunedì 26 settembre 2011




Un brunch particolare
(seconda)


Seguendo Carlos emergemmo dai sotterranei da una scala che dava direttamente nel parco, vicino alla piscina. La situazione era abbastanza ridicola, una decina di uomini e donne tutti col pareo bianco che uscivano dagli spogliatoi come una squadra che entra in campo. In effetti il campo c’era, perfettamente rasato da sembrare finto e c’erano parecchie sorprese. Una decina di coppie nude erano distribuite qua e là, chi nuotava in piscina, chi prendeva il sole, e parecchie che facevano sesso, anche in gruppetti. Appena saliti trovammo ad accoglierci un ragazzo che poteva essere il gemello di Carlos, lo stesso fisico, lo stesso sorriso e lo stesso immancabile pareo bianco, ci porgeva flutes di champagne, l’orario era giusto e la temperatura anche. All’ombra, sotto gazebi bianchi erano stati preparati i banchi del buffet con decine di vassoi di vivande e stuzzichini. Guardandoci in giro di replicanti o gemelli di Carlos ne contammo altri tre, gli occhi delle ragazze che erano con noi brillavano a quella vista. Girando per il parco altra sorpresa fu incontrare Max e … Serena che “chiacchieravano” nudi, con un ‘altra coppia. Max, che aveva una quasi erezione, ci venne incontro, con Serena. Senza doverlo chiedere, la sorellina di Nico ci disse, con un sorriso da falsa ingenua, che ufficialmente, fino alle 16 era a fare shopping con amiche in centro, mentre il marito curava Francesco. Max anticipò la nostra curiosità di sapere chi fosse il proprietario e organizzatore di questo particolare brunch. Ci indicò con un cenno della testa un gruppo di cinque persone in un angolo poco distante, sotto un tendone bianco un po’ Felliniano. Due uomini e tre donne sdraiati su lettini. Nudi. Il più anziano con capigliatura bianca superava i sessant’anni, ai suoi piedi sull’erba una ragazza dalla pelle diafana aveva la testa di riccioli neri appoggiata alle sue gambe e una mano tentava pigramente di svegliare un sesso a riposo. Su un altro lettino una donna bionda sui quarant’anni e un ragazzo piuttosto giovane abbracciati , stavano baciandosi sotto gli occhi di una ragazzina che li ammirava, mentre una mano le spariva fra le sue gambe e l’altra accarezzava la schiena del ragazzo. Max mi chiese: “ l’hai riconosciuto?”. Risposta secca: “ no assolutamente”. “ meglio così” concluse Max. “Ora ti spiego la composizione famigliare”. “ Lui è il vecchio patriarca, la ragazza ai suoi piedi è sua figlia. La bionda è la seconda moglie e amante del figlio di lui. La ragazzina che guarda è la giovane moglie del figlio, lei, poco più che vent’enne, comunque, non disdegna neppure le attenzioni del suocero: quello che si dice una famiglia aperta.” Mentre Max finiva la frase il padrone di casa si alzò in piedi, mostrando un fisico da quarantenne in forma, mentre la ricciolina nera in ginocchio continuava a rianimare un sesso che stava prendendo forma. Lui la fece alzare e ponendole una mano sulle spalle si avviarono chiacchierando verso la piscina e un gruppetto di ospiti che faceva capannello intorno a qualcuno che non riuscii a distinguere. Io e Nico ascoltavamo le spiegazioni e i consigli di Max: tutti erano liberi di esprimere ad altri, i loro desideri sessuali di qualsiasi genere, ma anche educatamente di rifiutare. Generalmente erano più le donne che prendevano l’iniziativa e gli uomini raramente rifiutavano proposte o advances. Molte coppie erano bisex. Mentre Max parlava Carlos o qualche suo gemello continuavano a stappare champagne e passare a riempire bicchieri. Il nostro anfitrione concluse informandoci che eravamo gli unici ad avere avuto queste informazioni, il proprietario della villa e i ” suoi cari” si divertivano a confondersi come se fossero ospiti ed a osservare i comportamenti degli invitati. Nico fermò Max che si stava avviando verso lo stesso gruppo che il padrone di casa e la figlia avevano già raggiunto e da dove giungevano distinti e forti mugolii e gemiti femminili. Nicoletta con il suo sorriso angelico chiese a Max: “ma … Carlos e gli altri ragazzi possono partecipare? Risposta. “ certo, ma non sono mai loro a prendere l’iniziativa, poi lo vedrai … “. Rimasti soli ci guardammo in giro accorgendoci che altre coppie erano indecise e vagavano curiosando qua e là, parecchie altre però avevano già “socializzato” e “ giocavano” a due e a multipli di due, un po’ ovunque, in piscina, sul prato, sui lettini. Quasi tutte le donne si erano tolte il pareo, mentre fra gli uomini chi l’aveva tolto aveva già una discreta erezione mentre qualcuno lo indossava ancora, forse per pudore di un pene ancora “ rilassato”. Io e Nico eravamo nudi e io non ero eccitato, ci avviammo verso il gruppetto dove era andato Max, passando però davanti alla moglie del padrone di casa che ora si stava occupando con la bocca del sesso del figlioccio. Il ragazzo era beatamente sdraiato sul lettino e intanto leccava il sesso della legittima consorte, a cavalcioni sulla sua bocca. Ci fermammo ad ammirare la composizione e Nico ne approfittò per prendermi una mano e portarsela fra le gambe, voleva solo farmi capire che ormai era pronta a gettarsi nella mischia, io iniziavo ad avere una discreta erezione. Approssimandoci al misterioso gruppo, mi venne da ridere: la scena sembrava quella classica in piazza del Duomo, quando dei curiosi si avvicinano ad un capannello di persone intorno ad un giocoliere o a un clown. La differenza era che lì eravamo nudi e raggiunto il gruppo, per avvicinarci e guardare, Nico non si risparmiò di allungare le mani su sessi che il legittimi proprietari e le donne al loro fianco masturbavano vigorosamente. Ci fermammo giusto dietro il padrone di casa e sua figlia che erano in piedi, in prima fila e la ragazza ora gli masturbava un pene duro, lungo e sottile. Fermo dietro la ragazza fu normale le il mio sesso finisse sulle sue natiche, vista la mancanza di reazioni negative iniziai strofinarlo raggiungendo un’erezione completa. Il padre giratosi a guardare, sorrise approvando. Di fronte a noi Alex e Lisa assistevano toccandosi lo “show” che tutti stava eccitando, ed era gentilmente offerto da … Serena. Si era impalata, stando seduta su un ragazzo disteso nel prato, si piegava in avanti e riceveva dietro un altro sesso da un tipo tutto muscoli. Era irriconoscibile, sconvolta, gli occhi cerchiati, sudata, mugolava, godendo continuamente sotto i colpi sincronizzati dei due. Non rifiutava di masturbare anche i sessi che le arrivavano a tiro delle mani. Nico rimase basita, poi mi guardò e impugnandomi forte il sesso e muovendolo fra le natiche della ragazza davanti, sorrise e disse: “ sta recuperando in fretta il tempo perso, brava Serenella!” Ormai tutti erano coinvolti dallo spettacolo e nessuno rinunciava a masturbarsi o farsi masturbare, qualche ragazza si inginocchiava e impugnando anche due sessi per volta, li succhiava profondamente. Due donne in piedi si baciavano e strizzavano i capezzoli . Una coppia si avvicinò a Serena, lei abbracciava lui, alto grosso, da dietro e gli masturbava un pene che avrebbe imbarazzato Carlos. Lui si piegò sulle gambe e soffocò un urlo roco. Lei aumentò il ritmo finchè da quel grosso pene esplosero dei getti sperma che colpirono Serena e i due con lei. Quasi avrei giustificato un applauso del pubblico. Non era finito. La ragazza del superdotato, sicuramente conoscendo le performances del partner, continuava imperterrita a masturbarlo. Quel sesso non perdeva un millimetro ne di lunghezza, ne di diametro. Tra gli spettatori ci fu del movimento e in tre scattarono verso quell’obelisco di carne. Alex, la figlia del padrone di casa e … Nico. Tre bocche aperte pronte ad accoglierlo. Fu la ragazza che “ manovrava lo strumento” a decidere. Scelse la bocca di Alex e diresse lì quella punta violacea. La padroncina di casa non abbandonò e rimase guancia a guancia con Alex, in attesa del suo turno. Nico invece aveva notato che il sesso che stava sodomizzando la sorellina era scivolato fuori, senza essere venuto, si mise carponi davanti a lui con un palese invito. Venne subito accontentata nella sua apertura principale. Fu come dare il via come quando, da bambini, si diceva: “ tutti giù per terra …” o meglio tutti giù sul prato. Io ero disorientato come davanti ad un menù di un ristorante con troppe scelte. Il padrone di casa in ginocchio stava penetrando da dietro la figlia, mentre lei finalmente si era impossessata del superpene e lo impugnava a due mani. Nico e Serena ormai erana circondate da uomini e donne che si alternavano nel dare e ricevere piacere. Alex, sdraiato era cavalcato da una rossa lentigginosa, che urlava parolacce, Lisa aveva quasi atterrato una ragazza asiatica e dopo averle spalancato le cosce si era gettata a capofitto su quel pelo liscio e lungo intanto il ragazzo di lei si masturbava venendole istantaneamente sulla schiena. Mi guardai in giro e ovunque i miei occhi passassero, c’era gente che faceva sesso. L’unico punto ancora tranquillo erano i lettini sotto il tendone bianco, la moglie del capo, il figlioccio e la nuora. Mi diressi lì, camminando col sesso che oscillava a destra e a sinistra. (continua)

3 commenti:

  1. Caspita... quanto mi stuzzicherebbe una situazione del genere...

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  2. Mi ha colpita che l'autore scriva : « Io ero disorientato come davanti ad un menù di un ristorante con troppe scelte. »
    Capisco peró che certe situazioni possano " confondere " chiunque .. ;-P
    Curiosamente io mi sono giá trovata in qualcosa del genere , anche se per motivi di " lavoro " , e devo dire che anch'io , avendo l'imbarazzo della scelta , ho finito per accettare chi avrei dovuto rifiutare e rifiutare chi invece sarebbe stato un partner ideale .. :-(
    Forse é proprio nella natura di certi " eventi " che si insidia la possibilitá di frustrazione : quando si ha a disposizione troppo si finisce per ottenere molto poco , non é vero ??

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  3. Ciao Carlita, cosa fai "tieni le distanze"? Mi chiami :"'l'autore"? E' un anno che commenti i miei post molto più confidenzialmente e ora mi sembri un lettore asettico e formale. Bah ... e poi ... è possibile che dici sempre ".. è capitato anche a me !" Non che nella mia vita io abbia fatto cose incredibili o uniche ma mi sembri un po' la mia ottuagenaria zia Carla, che ogni volta che qualcuno dice di avere un malanno ... lei subito " ce l'ho anch'io" heheheheheh. Pensa che una volta le ho detto " sai zia che ho la prostata ingrossata?" e lei subito. "anca mì"

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