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lunedì 12 dicembre 2011






Un gradito ritorno: Nico e Marcella

Sì. In effetti, non sapevo proprio come dirlo a Nicoletta: non solo avevo una gran voglia di continuare a vedere Marcella, ma anche di riuscire a farle incontrare, perché ero certo che assieme, mi avrebbero fatto passare momenti indimenticabili. Come al solito per risolvere un problema la soluzione migliore è non affrontarlo. Così mi rividi con Marcella altre volte, ripetendo i giochi che avevamo fatto quando stavamo assieme e che le erano mancati così tanto. Nico era in un periodo di eccitazione, ma di relax dal cercare trasgressioni con estranei e molto più sensibile a fantasie fra di noi. Aveva ripreso a masturbarsi ascoltando i miei racconti di passate avventure da solo; era un piacevole aperitivo che si concedeva prima iniziassimo a fare l’amore. Trovavo molto eccitante la situazione perché mi capitava di uscire con Marcella, che regolarmente voleva “giocare”… al cinema, in auto o nelle ormai solite “insolite” situazioni ed io spesso evitavo di raggiungere l’orgasmo con lei. Rientravo a casa, ufficialmente dopo cene di lavoro, e a letto Nico mi chiedeva di raccontarle qualcosa di eccitante … Non facevo altro che descriverle dettagliatamente quello che avevo fatto la sera stessa. Ovviamente dicendole che erano situazioni avvenute anni prima. Il risultato era contortamente eccitante per entrambi. Una sera mentre fantasticavamo a letto dissi a Nico che avrei voluto passare ancora una sera con lei e sua sorella Serena. Il rifiuto fu netto e motivato dal non voler ricadere nella stessa situazione che si era creata precedentemente, però mi rispose che una serata con una ragazza non le sarebbe dispiaciuta. Ne parlai subito e apertamente con Marcella. Le dissi che mi eccitava l’idea di giocare con lei e Nico assieme e, come previsto, la proposta la stuzzicò subito. Con Nicoletta decisi di mettere un annuncio nel quale, come coppia, cercavamo una ragazza bisex disposta a giocare con entrambi in situazioni insolite. Feci rispondere a Marcella allegando una foto particolare e dopo una settimana assieme a Nico leggemmo la sua lettera. Vedendo il nome e la foto io risi e Nicoletta riconobbe subito Marcella, perché aveva già visto parecchie foto particolari che avevo ancora della mia ex e si era pure eccitata. Feci finta di scartare subito l’ipotesi di un incontro, certo che così avrei ancor più stimolato la curiosità perversa di Nico di programmare un incontro. Infatti, centrai nel segno. Nico voleva incontrarla e non solo … voleva giocarci davanti a me, l’unica condizione che pose fu che non avremmo dovuto far sapere a Marcella chi eravamo fino al momento dell’incontro. Voleva vedere la sua reazione, anche rischiando che fosse negativa. Quindi non le avremmo dato appuntamento a casa nostra, perché il mio indirizzo avrebbe smascherato il gioco. Marcella rise di gusto quando le raccontai tutto questo intrigo. Fissammo l’appuntamento in un piano bar con salette abbastanza riservate. Marcella ci avrebbe aspettato e noi l’avremmo riconosciuta dalla foto. Nico ebbe il primo orgasmo in auto mentre andavamo all’appuntamento. In auto mi bastò infilarle una mano fra le gambe per capire in che condizione di eccitazione fosse: poco convinta, tentò di fermarmi, poi sorrise e si lasciò andare al suo piacere. Marcella fece finta di rimanere stupita quando ci vide sedere al suo tavolo e quando le presentai Nico. Poi l’atmosfera si rilassò e rise contagiando Nicoletta con la sua allegria. Dopo mezz’ora sembravano vecchie amiche che si divertivano a raccontare cattiverie su di me. Erano smaglianti e quando, dopo che decidemmo di uscire per un giro nella Milano “proibita”, andarono assieme alla toelette erano affiatate al punto che non vedendole tornare dopo cinque minuti le andai a chiamare. Non le disturbai, perché da sotto un divisorio vidi la posizione dei loro piedi. Inequivocabilmente erano abbracciate e si stavano baciando. Usciti, prima di salire in auto, quasi in coro chiesero di fare un giretto dai ”guardoni”. Dissero esattamente così e diedi le chiavi a Nico dicendole di guidare. Io mi sarei seduto dietro, le feci da guida e dopo dieci minuti eravamo già fermi nei giardini fra l’Arena e l’Acquario civico. Per i voyeur della zona fu un vero regalo. Due ragazze che si baciavano e toccavano sotto i loro occhi. In un attimo avevamo intorno almeno otto spettatori … masturbanti. I primi si scaricarono in fretta e rimasero tre ragazzi giovanissimi che decisamente non volevano accontentarsi. A dirlo fu Marcella: “ e se ce li portassimo tutti e tre a casa?” Nico approvò, precisando: “solo come spettatori però!” Toccò ancora a Marcella decidersi ad abbassare il finestrino e proporre di seguirci con quella clausola. Ovviamente accettarono. A casa fu Nico a fare da regista.

Li fece sedere su un divano, abbassò leggermente le luci, e continuò a dare quello spettacolo con Marcella che avevano iniziato in auto e al quale fui ammesso come attore. Particina la mia, perché ormai loro due erano partite completamente in un gioco fra ragazze che non aveva neppure bisogno dello stimolo visivo degli spettatori che si masturbavano. Per terra, sulla moquette, infilavano a turno un orgasmo dopo l’altro, allungando solo raramente una mano verso il mio sesso. Dopo una mezzora, ormai abbastanza rilassate, si ricordarono degli spettatori, che non avevano ceduto alla tentazione di lasciarsi andare a orgasmi prematuri. Marcella e Nico si eccitarono in modo nuovo alla vista di tutti quei sessi a loro disposizione e li invitarono ad aggiungersi a noi a terra. Quattro maschi e due ragazze è il numero perfetto e il vantaggio maggiore lo ebbero proprio le fanciulle: prese da più fronti colmarono fisicamente i vuoti di quel piacere che prima fra di loro non potevano darsi. Fu Nico decidere quando e come porre fine al gioco. Una conclusione che non poteva trovare d’accordo Marcella. Noi quattro avremmo dovuto masturbarci e riversare su di loro il nostro liquido, mentre ci guardavano e si toccavano ancora una volta.

Come non accontentarle! Rimasti soli dopo l’uscita di scena dei tre giovani, Marcella e Nico si ritirano in camera, mentre io facevo la doccia. Le trovai sul letto abbracciate che si baciavano teneramente, senza toccamenti particolari, solo con molta dolcezza. Nico rimase a casa mentre alle tre accompagnavo a casa Marcella e passai ancora dall’Arena. Per scherzo le dissi: “ci fermiamo due minuti?” La sua risposta fu: “ormai chi vuoi che ci sia a quest’ora!” Mi fermai e la toccai. Il suo sesso era gonfio e irritato per la serata, ma dopo poco si bagnò di nuovo e anch’io mi eccitai improvvisamente. Si abbassò e mi dedicò finalmente un’attenzione riservata che per tutta la sera mi era mancata.

Quando le dissi che al suo finestrino era arrivato qualcosa per lei, mi mollò subito, per dedicarsi allo sconosciuto nottambulo che, forse aspettandosi solo di poter guardare una coppietta in intimità, venne appena sentì il calore della mano di Marcella. Io invece guidando riuscii a venirle in bocca in via Mac Mahon a 200 metri da casa sua. Prima scendere mi disse seria: “ mi piace Nico, sto bene con lei.”

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