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martedì 27 gennaio 2009





Vittoria

Non mi è più capitato di desiderare una ragazza e dover aspettare sei anni per riuscire a fare l’amore con lei. Vittoria aveva quattro anni più di me, era la sorella di un mio amico e da quando avevo dodici anni era entrata prepotentemente nelle mie fantasie sessuali. Un misto di Brigitte Bardot e Jane Fonda, era la più corteggiata fra le ragazzine della compagnia estiva over 15 in montagna, quindi perennemente fuori dalla mia portata. Seguivo i suoi amori invidiando sentitamente i ragazzi che riuscivano ad ottenere i suoi favori, ma erano tutti più grandi di me e Vittoria non notava neppure con quanta passione la guardassi nelle sue sporadiche apparizioni in compagnia. La mia perseveranza nello sperare che prima o poi avrebbe potuto accorgersi della mia presenza fu premiata quando lei aveva 24 anni ed era fidanzata con un professionista quarantenne con tanto di Porsche e barca a Santa Margherita. Complice una sua nuova attrazione per i ragazzini accettò un invito a cena a casa mia in un periodo estivo mentre i miei erano in vacanza. Lei, suo fratello e altri amici. Una serata allegra e ben innaffiata dal vino; come fine pasto avevo preparato un’ anguria svuotata e poi riempita di pezzetti congelati e Grand Marnier. La compagnia aveva notato un affiatamento particolare che Vittoria dimostrava per me e molto opportunamente capì che era meglio andarsene e lasciarci soli. Come in un gigantesco sogno mi trovai, nella mia cameretta, nel mio letto, con la musica di Brel e con una ragazza che desideravo da sei anni. Dalla finestra aperta sentivo i primi goccioloni di un temporale, poi arrivò quel profumo particolare dell’asfalto che assorbe l’acqua, misto di catrame e polvere, infine un’aria fresca che accarezzava i nostri corpi nudi. Grazie all’effetto dell’abbondante alcool che avevo in corpo e alla paura di svegliarmi dal sogno non riuscivo assolutamente a venire, con gran soddisfazione di Vittoria che ne approfittò per soddisfare ripetutamente il suo piacere di farsi uno “sbarbato”. L’exploit della serata ebbe un effetto miracoloso e l’oggetto del mio desiderio mi dedicò alcuni mesi di passione sfrenata con l’aggiunta di un sentimento affettivo che fece vacillare il fidanzamento esistente. Eravamo come due animali che andavano in calore appena si vedevano e riuscivamo a fare sesso nei luoghi più impensati eludendo i sospetti ed i controlli del geloso fidanzato. L’esperienza di Vittoria nei rapporti sessuali migliorò molto le mie conoscenze e abilità, ricambiai con tutta l’esuberanza dei miei 18 anni. Ma le grandi passioni si consumano in fretta ed un intervento categorico del fidanzato la fece rientrare sulla retta via, lasciando a me il più piacevole dei ricordi, quello della conquista più desiderata nella mia vita.

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