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domenica 8 febbraio 2009









Bianca

Ho conosciuto Bianca a Forte dei Marmi nell’estate del 68. Renata una comune amica fece le presentazioni con il preciso scopo di far nascere una storia fra di noi, Bianca era appena uscita malconcia da una relazione con un collega di lavoro e aveva bisogno di risollevarsi. Un anno meno di me, molto bella, una straordinaria somiglianza a Marylin Monroe, bionda, occhi azzurri, bel corpo, splendido seno e una sensualità accattivante. Molto egoisticamente il mio pensiero fu : “ mica male ! visto che abita a Milano è l’ideale per farci un pensiero per l’inverno. !” Così diversamente da come la comune amica si sarebbe aspettata conoscendomi, non mi lanciai subito alla conquista di Bianca, ritenendo un peccato sprecare le facili opportunità di avventure con straniere che la vacanza a Forte garantiva ormai da anni. A fine settembre puntualmente contattai l’amica per rintracciare Bianca. Non fu difficile incontrarla e la prima sera che uscimmo, dopo la cena ci fermammo in auto nel piazzale di San Siro dove mi stupì per il candore con cui mi chiese, mentre sopra di me facevamo l’amore, di essere penetrata dietro perché raggiungeva un piacere più intenso. Fece tutto da sola e mi conquistò definitivamente con i fremiti di un orgasmo lunghissimo al quale seguì repentinamente il mio. Erano gli anni nei quali le donne scoprivano la libertà di orgasmo e i maschietti beneficiavano di questa svolta storica. Abitava da sola, comodità impagabile per chi come me stava ancora coi genitori, quindi gli elementi per farmi una storia seria erano perfetti. Iniziammo a vederci quasi ogni giorno, e la presentai ai miei come la fidanzata ufficiale. Eravamo trascinati da una complicità e un affiatamento sessuale incredibile, il sesso fra noi era diventato un continuo esperimento, passavamo nel letto matrimoniale di casa sua interi fine settimana scopando e scoprendo ogni sfumatura o curiosità che potesse favorire i nostri orgasmi. Bianca con un candore fantastico mi chiese di procurarle un fallo di gomma per soddisfare la sua passione di essere posseduta contemporaneamente nelle due aperture, questa sua provocante sincerità mi eccitava sempre di più. Partendo da una relazione che sembrava solo una follia sessuale dopo poco scoprimmo di esserci anche innamorati e decidemmo in meno di un anno di sposarci, così mi trasferii definitivamente nella comoda casa che i genitori le avevano lasciato a Milano. Erano ritornati, raggiunta la pensione, al paese d’origine vicino a Parma. La mia vita si svolse quindi per quasi 10anni tra Milano e Parma. Bianca aveva là, oltre ai genitori molti parenti, così eravamo spesso da quelle parti, erano tutti simpatici e avevo legato molto in fretta. Io e Bianca avevamo un rapporto molto libero ed aperto sessualmente, sapeva di non aver sposato un santo e forse era il lato del mio carattere che la intrigava di più, perché le consentiva di liberare quella carica libertina che era dentro di lei. Dopo aver sperimentato quanto possibile all’interno di una coppia, indirizzammo le nostre fantasie verso quelle esperienze che in quegli anni stavano esplodendo : coppia aperta, amore di gruppo, scambi di coppia. L’inizio fu solo un fantasticare durante i nostri rapporti, la formula iniziava quasi sempre con un : “ ti piacerebbe……” Le nostre fantasie correvano immaginando incontri con coppie tramite annunci, incontri al cinema, esibizionismi in auto, serate a tre o con altre coppie, guardarci mentre facevamo del sesso con altri partners.
A volte Bianca era stuzzicata dall’idea di provocare qualche sconosciuto davanti a me, altre volte voleva che le raccontassi come e cosa avessi fatto a letto con le mie precedenti compagne ed era affascinata dall’idea di vedermi alle prese con un’altra ragazza. In modo particolare era eccitata dai miei racconti di incontri con coppie, specialmente se avvenuti in luoghi strani. Il passaggio dall’utilizzare le fantasie per rendere più morbosamente appaganti i nostri rapporti sessuali, al desiderio di realizzarle e viverle, fu quasi obbligatorio. Iniziammo, timidamente, ad inserirci nel fenomeno dilagante negli anni 70/80, delle coppie scambiste, dei Privè, dei luoghi d’incontro. Non esistendo ancora internet o e mail , le modalità necessarie per conoscere e incontrare qualcuno, singoli o coppie che condividesse gli stessi interessi erano lunghe e complicate. Inserimento di un annuncio su riviste specializzate, con recapito “ Fermo Posta Cordusio”, ritiro e selezione delle risposte ricevute e delle immancabili foto Polaroid. Inevitabilmente anche le risposte che ricevevamo erano tutelate da un fermoposta, dopo uno scambio epistolare spesso lungo, alla fine si arrivava allo scambio dei numeri di telefono ed a fissare un incontro con i relativi termini e limiti. Il ritiro e la lettura delle risposte ai nostri annunci era diventato un gioco divertente e stimolante, la mattina passavo a ritirare la posta, la sera a letto le leggevamo, eccitandoci con le proposte, le foto e le lunghe presentazioni. Rimaneva un gioco stimolante, ma lontano ancora dal realizzarsi.

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