L'unica gratificazione per chi scrive un blog è avere lettori che lo seguono inviando commenti e cliccano su UNISCITI A QUESTO SITO per ricevere gli avvisi dei nuovi post.

martedì 14 aprile 2009



Carnevale Milanese

L’invito al veglione per il sabato grasso milanese organizzato da amici di amici in una villa nell’hinterland, non ci aveva entusiasmato, ma non avendo altro di meglio, accettammo. La festa era in costume e ne noleggiammo due al guardaroba della Scala, ad un prezzo non esattamente economico. Almeno erano veramente costumi da scena e non delle baggianate carnevalesche. Bianca si vesti da suora ed io da prevosto. Eravamo assolutamente perfetti, Bianca senza un filo di trucco era una vera suora ed io con la barba incolta e la tonaca nera con una infinità di bottoncini rossi ero entrato nel personaggio perfettamente. Maliziosamente Bianca sotto la tonaca indossò reggicalze e calze bianche. Uscendo da casa Bianca si infilò una mantella nera per il freddo e la neve che cadeva, io mi coprii con un giaccone. La festa fu una noia mostruosa, un centinaio di invitati in buona parte sconosciuti, un buffet scadente e giochini stupidi: l’unico divertimento, dopo il brindisi di mezzanotte, quando il tasso alcoolico generale era ormai molto alto, fu ballare con delle sconosciute brille, strusciando un erezione costante e provocata forse dall’idea di poterla nascondere facilmente dalla palandrana che indossavo. Praticamente potevo invitare a ballare un gentile fanciulla e questa si trovava subito appoggiato un imbarazzate membro duro. Le signore generalmente gradivano, forse per quel fascino perverso di fingere di trasgredire con un prete, la cosa mi eccitò ulteriormente. Ne parlai con Bianca, la quale manco a dirlo si divertì all’idea che qualche signora si lasciasse un po’ andare con me, inoltre anche lei aveva un corteggiatore che senza poter nascondere l’eccitazione che gonfiava una tutina da Ape Maia, ci provava decisamente. Non ci volle molto ad individuare la compagna dell’Ape Maia e ad invitarla a ballare. Era tutto sommato carina e piuttosto innervosita dalle attenzioni che il marito rivolgeva a Bianca, quindi ben disposta alla vendetta. La villa era grande e quando mi accorsi che pur gradendo le mie attenzioni il suo sguardo era sempre rivolto a controllare quanto Bianca si lasciasse andare col suo consorte, le proposi di spostarci a ballare in una tavernetta meno affollata. Lì, lontano dagli scorci famigliari dopo pochi passi di ballo nella penombra la baciai senza riguardo e vista la disponibilità allo scherzo le chiese se volesse confessare qualche peccato, oppure commetterlo. Rise e finiti dietro un angolo riparato la mia mano trovò una strada veloce sotto le gonne di Mary Poppins per arrivare a masturbarla e a regalarle un felice inizio d’anno poco prima che il marito la venisse a cercare. Bianca si era stufata e l’aveva lasciato solo. La serata languiva ed il colmo del noia fu l’elezione del costume più bello. Manco a dirlo io e Bianca vincemmo. Un mostruoso quadro di uno sconosciuto pittore. Alle tre scappammo dai tristissimi trenini che stavano organizzando quei burloni ubriachi e saliti nell’ auto imbiancata dalla neve, prendemmo la tangenziale. Chiesi a Bianca se volesse fare un giretto nei soliti posti per vedere la reazione di qualche guardone alla vista del nostro travestimento, mi disse che essendo carnevale non avremmo scioccato nessuno, così superata la nostra uscita puntai su Bergamo dove il carnevale era finito la settimana precedente. Uscii a Dalmine e mi diressi verso i parcheggi di un centro commerciale noto come punto d’incontro di coppie e single. Non eravamo mai stati in quel posto e faticai un po’ a trovarlo, una volta lì, dopo un passaggio davanti a numero notevole di auto ferme con le luci di posizione accese, ci accorgemmo di essere seguiti da almeno cinque vetture, alcune con singoli ed una con una coppia. Fermai la Mercedes blu che usavo quella sera dietro un capannone industriale in un posto tranquillo e discretamente illuminato. Bianca si era spostata sul sedile posteriore e assolutamente composta attese il primo passaggio di uno sconosciuto guardone. L’effetto fu buffo, perché sembravamo veramente due ecclesiastici, io l’autista e lei dietro. Il tipo dopo un paio di passaggi in fianco al finestrino, si allontanò e raggiunse gli altri compagni parcheggiati poco lontano. A turno passarono tutti e Bianca imperterrita li guardò senza scomporsi. Alla fine visto che non ci spostavamo da lì uno di loro si decise timidamente a fermarsi vicino al finestrino e toccarsi, prima con una mano in tasca, poi osservato da Bianca estrasse il pene e si masturbò venendo subito. Dopo pochi minuti quattro ragazzi erano intorno all’auto e si masturbavano. Bianca si sdraiò sul sedile posteriore alzando la tonaca e mostrandosi a gambe spalancate. Uno venne subito e gli altri due attesero che Bianca facesse scendere il vetro per porgerle i loro membri. Erano congelati dal freddo e dal nevischio. Un per compassione, un pò per la libidine della situazione, Bianca aprì la porta e li fece salire dietro. Erano due ragazzi giovani, ben dotati e resistenti, Bianca iniziò a giocare con entrambi fino ad impalarsi su di uno e ad accogliere l’altro in bocca. Nel frattempo l’auto con la coppia si era affiancata e riusciva a malapena a seguire gli eventi attraverso i finestrini. Abbassai il laterale dalla loro parte e li invitai a salire davanti. Ora eravamo al completo, dietro lo spettacolo davanti gli spettatori. La lei però resistette poco a guardare e basta e grazie al caldo dell’abitacolo decise di spogliarsi e di sedurmi controllando la situazione sotto la mia tonaca. Devo riconoscere che l’abilità di quella bocca, mentre il marito la prendeva da dietro e la visione di suor Bianca che riceveva schizzi sulla tonaca, mi spinse a scaricare la mia voglia più in fretta di quanto avessi desiderato.

Nessun commento:

Posta un commento

Un invito ai lettori: i vostri commenti e opinioni sono una gratificazione per chi scrive il blog, mi farebbe piacere riceverne molti e avere lettori che si uniscono al blog cliccando su UNISCITI e seguendo il semplice percorso. Il sogno sarebbe creare una rete anonima di amici/lettori con i quali interagire virtulamente.