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mercoledì 3 giugno 2009





Marcella e Diego

Pur essendo piacevole, l’incontrare sempre le stesse persone diventò quasi un’abitudine, si conoscevano i gusti e alla fine il fascino della trasgressione rischiò di trasformarsi in monotonia, così riprendemmo la nostra personale ricerca di novità stimolanti. Scambiandoci le reciproche fantasie decidevamo quale esperienza provare. Marcella mi chiese di voler provare un incontro con un travestito e di essere fotografata mentre giocava. Per cercare di realizzare questa sua nuova fantasia mettemmo un annuncio e ci rispose Diego un ragazzino ventenne. Si definiva "travestito in privato, amante sottomissione" e allegava una foto esplicita del suo fisico. Era un tipo normalissimo, un bel corpo, magro, capelli un po’ lunghi e mossi, pochi peli: Marcella decise di incontrarlo. All'appuntamento ci trovammo di fronte un ragazzo carino, abbigliamento sportivo, forse timido, certo non dava l'idea di essere un habitué di certi incontri. Durante una sosta in un bar per conoscerci e bere un caffè, Diego ci confermò di essere alla prima esperienza con una coppia e di aver avuto in precedenza solo un incontro, non strepitoso, con una signora piuttosto anziana. Dopo la conversazione chiarificatrice Marcella, forse eccitata, strinse i tempi proponendogli di venire a casa nostra. Diego accettò e gli chiedemmo di seguirci con la sua auto. In macchina soli, Marcella mi disse di essere curiosissima ma imbarazzata perchè non aveva alcuna idea di come gestire la serata. La toccai sotto la gonna fra le cosce. Il suo sesso invece sapeva chiaramente cosa fare ed era già pronto. La masturbai guidando fin sotto casa. Salimmo assieme al ragazzo, ci accomodammo in salotto per bere qualcosa. Diego non aveva nessun atteggiamento effemminato, anzi guardava insistentemente le gambe di Marcella, mentre si muoveva nella stanza. Chiese di usare il bagno e usci dopo qualche minuto solo con un minuscolo slip da donna che riusciva a stento a contenere il suo sesso, calze nere con reggicalze, senza scarpe, i capelli un po’ arruffati. Era carino, effettivamente sembrava una ragazza, leggermente palestrata e senza seni. Marcella era seduta sul divano io preparavo la Nikon e il flash. Lui si accucciò ai suoi e iniziò a leccarle i tacchi e le suole delle scarpe, poi le prese una gamba e la portò ad appoggiare la scarpa e il tacco sul suo sesso, mentre leccava l'altra punta. Marcella così era a gambe aperte, si vedeva il bianco delle cosce oltre le calze ed entrò velocemente nel personaggio. Si divertì a strofinare la sua scarpa sul sesso di Diego, poi si alzò e lo spinse via con un calcio, si tolse le scarpe e iniziò a masturbarlo con un piede. Appena si accorse dell'erezione, smise e gli mise le dita del piede in bocca facendosele succhiare. Il ragazzino era eccitatissimo, voleva masturbarsi e lei glielo proibiva. Anche lei si era spogliata rimanendo solo con le calze e gli slip, ogni volta che lui tentava di toccarsi gli toglieva la mano con un piede. Ancora una volta Marcella era riuscita a stupirmi, ventidue anni e a suo agio anche in questa situazione. Lo fece sdraiare per terra e gli disse di tenere la lingua fuori il più possibile, e si sedette sulla sua bocca sfregando gli slip sulla sua lingua. Come lui tentò con la bocca di scostarli per leccarla meglio, si alzò, si rimise seduta sul divano. dopo essersi sfilata le mutandine le passò a lui con un piede, ordinandogli di leccare la parte interna intrisa dei suoi umori. Marcella mi lanciò un’occhiata facendomi intendere cosa indicasse con lo sguardo, capii e presi i due falli di lattice tenevamo a portata di mano e li posai sul divano accanto a lei. Aprì oscenamente le gambe e gli infilò in bocca dalla parte posteriore il più grosso, ordinandogli di scoparla così, lui obbedì in silenzio e muovendo la testa iniziò a penetrarla. Poi, dopo averlo unto di crema gli passò il secondo e non dovette spiegargli cosa farne perché fu Diego stesso a puntarlo fra le sue natiche con una mano a farlo entrare completamente nel suo ano sedendosi sopra. Non durò molto quel gioco perchè Marcella pur masturbandosi ogni tanto non sarebbe mai riuscita a venire così. Anche lei si sdraiò per terra, continuando a offrirsi ai nostri sguardi e accarezzandosi per noi. Diego si penetrava con il fallo che aveva dietro mentre si masturbava davanti al viso di Marcella. Godeva senza riuscire a venire, mentre Marcella di fronte a quello spettacolo venne invece molte volte come sua abitudine. L’ultimo suo rumoroso orgasmo da sola fece sconvolse anche Diego e lo portò a venire rantolando e scaricandosi sui seni di Marcella. Ora lei era pronta per fare l’amore e me lo chiese. Era il suo piacere, godere da sola più volte e poi essere presa, quando ormai il suo sesso era gonfio e arrossato. Diego rimase a guardarci, con uno strano interesse e appena mi vide godere e uscire da Marcella si affrettò fra le sue cosce a leccare ciò che usciva da quel sesso non insensibile a quell’ultima gratificazione.

1 commento:

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