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sabato 12 dicembre 2009








Antonella L.

Antonella ed il marito Fabio appartenevano a quella cerchia di amici che non sapevano, ne immaginavano nulla, degli interessi particolari che io e Marcella avevamo nel rapporto di coppia. Ci trovavamo con loro ed altre coppie di amici, per giri in moto, cene, capodanni, la parte regolare della nostra vita. Fabio e Antonella, entrambi sui trentanni, erano decisamente una coppia mal assortita, lui, elettricista, esuberante sempre disponibile a zingarate, spinellate e poco uomo di casa. Lei, laureata, commercialista, pallosa, sempre trascinata mal volentieri da lui a feste e baraccate con gli amici, si sfogava in lunghe telefonate con Marcella, che la consolava per l’incomprensione del marito. Era comunque piuttosto carina, alta, bionda, un bel corpo che copriva però mostruosamente con vestiti veramente da ciellina. Avevano una bella casa, arredata con gusto ed Antonella preferiva lustrarla nei fine settimana piuttosto che accompagnare Fabio nei nostri svaghi. Fabio era piuttosto scocciato dalla situazione e non nascondeva alla compagnia che con Antonella le cose andavano male, in particolare, confidandosi, ci raccontò che anche sessualmente Antonella era una frana e ci informò di una relazione con ragazza. Quando la situazione con Antonella si concluse e lui era tornato ad abitare con i genitori, la presentò alla compagnia, tutti pensammo che fosse impazzito, la nuova ragazza era veramente un mostro, malignamente la chiamavamo Nosferatus. Dopo qualche mese Fabio accettò un nuovo lavoro e si trasferì con la nuova compagna a Salerno, dove lei aveva i genitori. Non avemmo più notizie di loro per un anno, quando tornarono a Milano, lei era in cinta. Di Antonella non seppi più nulla, tranne qualche telefonata con Marcella, fino ad un venerdì sera. Ero fermo in auto all’Arco della Pace, in attesa di avventure, vidi passare lentamente una Bmw targata Bergamo e fui quasi certo di vederla seduta al posto del passeggero. Non misi in moto pensando che se fosse stata una coppia in cerca di compagnia, avrebbe fatto un altro passaggio, tanto più che ero l’unica auto presente. Come previsto ripassò lentamente e mi accodai, sempre più convinto che la bionda fosse Antonella: si inoltrarono nei viali del parco, in quegli anni accessibili alle auto, fermandosi vicino all’ingresso, chiuso a quell’ora, sotto la Biblioteca del Parco. Era un posto classico dove si fermavano le coppie che volevano combinare qualcosa. Parcheggiai in attesa del segnale, che arrivò puntualmente, le luci dei freni si accesero due volte. Scesi e lentamente passai accanto alla BMW dal lato destro, il finestrino era abbassato e la bionda era in autoreggenti a rete, gambe aperte e si masturbava: era veramente Antonella e la mia eccitazione aumentò notevolmente. Facendo un giro alla larga ritornai vicino al finestrino e mi fermai a guardare la scena che mi proponeva, lei mi guardò e riconobbe di certo, poi abbassò lo sguardo sul sesso che stavo masturbando, allungò una mano e sostituì la mia. Mi masturbò per un , la situazione era strana ed eccitantissima: un’amica integerrima, anzi presunta frigida, si stava comportando come un’estranea in gioco decisamente trasgressivo. Mi venne voglia di accarezzarle il sesso, allungai un braccio dentro l’auto e toccai un clitoride teso e bagnatissimo, mi aiutò nel comportarmi, l’intervento di lui che le suggerì cosa fare. Così Antonella, me lo prese in bocca e ci mise una passione che forse l’ex marito Fabio non conosceva, l’avrei fatta smettere perché stavo quasi venendo, ma mi anticipò senza nessun suggerimento, aprì la portiera, dopo aver spento la luce interna.
Si mise in ginocchio sul sedile offrendomi la visione e certamente la disponibilità delle sue aperture, mentre accoglieva in bocca il sesso del compagno. Probabilmente pensava che la penetrassi subito, invece non riuscii a resistere alla tentazione di assaporare con la bocca il gusto del sesso della ex moglie di un amico. Gradì molto e si posizionò meglio per approfittare della mia lingua, quando mi sembrò che entrambi non desiderassimo altro, la penetrai in un sesso stretto, ma ben lubrificato, l’orgasmo fu stupendamente sincronizzato. Antonella venne, poco prima di me e di lui. La sera successiva non riuscii a resistere alla tentazione di provare a telefonarle, il numero non era cambiato, quindi abitava sempre alla Bovisa. Mi disse che si aspettava la telefonata e che era imbarazzata per l’incontro della sera prima: mi spiegò che da mesi aveva una storia di sesso con un uomo sposato e che era stato lui a farle scoprire un lato della sua sessualità che Fabio non aveva mai esplorato. Rise quando le dissi che Marcella aveva gli stessi suoi interessi e combinammo di incontrarci per scambiarci i reciproci segreti senza imbarazzi particolari.
Sabato sera quando raccontai a Marcella dell’incontro rimase allibita e incredula, mi riferì di averla sentita al telefono qualche mese prima. Sapeva solo che aveva una relazione con un cliente dello studio, un imprenditore bergamasco, ma dei nuovi interessi ovviamente non le aveva parlato.
Marcella la chiamò subito e si chiuse in camera a chiacchierare a lungo. Ci saremmo visti il sabato successivo per andare assieme in un Club per coppie, che Antonella non conosceva.




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