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martedì 2 febbraio 2010




Loretta

La vecchia Jaguar blu è stata sempre una alcova stupenda ed ho ancora dei ricordi simpaticissimi: non mi era mai piaciuto fermare una ragazza per strada e l’ho fatto pochissime volte, d’istinto.
Era arrivata alla fermata davanti al San Carlo alle sette di sera, sola, magra, carina e col fiatone provocato dalla corsa e dal caldo della giornata primaverile, proprio un attimo dopo che l’autobus era partito, mi venne spontaneo fermarmi e ridendo al suo disappunto chiederle se voleva che portassi alla prossima fermata per raggiungerlo. Salì senza esitare e mi disse tutto d’in fiato “ a questo punto se non sei scomodo mi puoi accompagnare a casa, abito in Giambellino “ arrivammo in due minuti e mi chiese di non fermarmi proprio davanti al suo portone perché non voleva farsi vedere su quell’auto troppo vistosa: fermi in una via adiacente le offrii una sigaretta, l’accettò dicendomi che non voleva fermarsi lì perché la conoscevano. Le chiesi se avesse premura ed al suo “no” mi diressi lentamente alla cava dietro la Viridiana, portarla in quel posto per una che abita in quella zona era come dirle “vuoi scopare“. In effetti non dovetti chiederlo perché mi bastò allungare un braccio sul sedile dietro la sua spalla e tirarla verso si di me, che scivolò appoggiandosi sul mio petto ed il volante. Tentai di chiederle qualcosa ma mettendomi un dito sulla bocca e gettando la sigaretta dal finestrino, mi disse : “ perché non mi baci ?”Aveva allungato le gambe sul sedile del passeggero e mentre la mia lingua entrava nella sua bocca e mie dita già frugavano fra le sue mutandine. Decise lei quando farmi smettere di toccarla, fermandomi la mano con un fremito, si rialzò mi slacciò i pantaloni e dopo avermi fatto il complimento che fa piacere a tutti gli uomini, salì su di me facendolo scivolare comodamente dentro di se. Venne subito piantandomi le unghie nelle spalle, ma non si fermò, continuò un delizioso roteare del bacino ed un piacevole ansimare, con un contorsionismo del braccio riuscii a raggiungere con le dita il suo clitoride e massaggiarlo, dopo poco mi disse che stava venendo e che potevo venirle dentro. Avevamo fatto una bella scopata,e quando mi rifermai davanti a casa sua le chiesi se potevamo rivederci, mi rispose : “ no, mi sposo sabato e questo è stato il mio addio alle cazzate. “

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