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mercoledì 10 marzo 2010






Coppia matura

Non mi arresi dopo la prima esperienza negativa e continuai a rispondere ad annunci. Uno diceva : coppia milanese matura, distinta, riservatissima cerca amico dotato e resistente per soddisfare lei, bionda, giovanile, affascinante e stabilire un discreto e duraturo rapporto a tre. Risposi specificando età, altezza, peso, millantando esperienze. Mi arrivò al solito Fermoposta Cordusio una lettera breve ben scritta, con una calligrafia ordinata. Mi proponevano un incontro non impegnativo in un bar di piazza Napoli allegando un numero di telefono per confermare il giorno. Firmato Mario e Lina. Al telefono rispose Mario al quale bastò dire il mio nome e far riferimento all’annuncio. Decise di vederci la sera stessa. Mi attendevano in piedi al banco, si complimentarono per la puntualità e dopo aver bevuto un caffè, mi dissero che era meglio andare in auto a chiacchierare con più privacy. Lei era intorno ai cinquant’anni, veramente affascinante, alta, fisico in forma, elegante, tacchi alti e calze con la riga, trucco un po’ pesante, accento milanese. Lui anziano decisamente, almeno vent’anni più di lei, appesantito e con giacca e cravatta fuori moda. L’auto era una BMW 3.0 nuovissima, rimanendo seduti lui mi spiegò che erano sposati da vent’anni, lei era stata una soubrette, avevano dei negozi di tessuti a Milano, una villa in Brianza e diversi appartamenti a Milano. Da tempo si dedicavano ad incontri poiché lui non riusciva più a soddisfare le voglie di lei che con gli anni si erano fatte sempre più esigenti. Avevano avuto parecchie esperienze, alcune molto positive altre disastrose. Ora desideravano trovare un amico con il quale stabilire un rapporto di confidenza duratura, in pratica un amante fisso per lei, che non chiedesse altro che sesso. Specificò che Lina a letto si faceva fare di tutto e lui stava solo a guardare. Mi chiesero cosa ne pensassi e se non fossi un minidotato, perché altrimenti non sarebbe interessato continuare a parlarne. La sua chiarezza mi piacque e Lina mi sembrava meritasse una conoscenza più approfondita, per le mie misure anatomiche dissi che se ci fossimo spostati da li e sua moglie mi avesse eccitato non avrei avuto problemi a far decidere a lei se le dimensioni erano di suo gradimento. Mise in moto e si allontanò verso il Giambellino fermandosi in piazza Tirana vicino alla stazione. Lei salì dietro e bastò che alzasse le gonne mostrandomi due splendide gambe ed il reggicalze per eccitarmi, completò l’opera slacciandomi i pantaloni e stringendomelo in mano. Giudicò che avessi passato la prova e che, guarda caso, eravamo proprio sotto un loro appartamentino che usavano per gli incontri. Alla coppia matura non piaceva perdere tempo, da veri milanesi. I due locali erano grandi e carini, anche se si notava che non erano arredati per viverci: salotto con divani, tappeti, un buon impianto stereo, televisione con raccolta di video porno, bar fornito, camera da letto senza armadi, grande letto matrimoniale, una poltrona, molti specchi, luci con regolatore, insomma uno scannatoio in piena regola. Un whisky in salotto senza preliminari eccitanti, poi Lina mi chiese se volessi andare in camera da letto, non aspettò la risposta e mi precedette. Si spogliò subito e quella fretta non mi entusiasmò certo, però mi ripresi incantandomi a guardare quel corpo liscio e tonico, assolutamente giovane, coperto da una guepiere bianca bordata di pizzo che conteneva a stento un seno sodo e agganciava calze di seta color carne. Non eccitato, ma sicuramente incuriosito, mi spogliai e mi sdraiai sul letto nudo. Lina in ginocchio mi leccò i capezzoli poi scese con la lingua e mi prese il pene in bocca portandolo presto alla massima eccitazione.
In quella posizione raggiunsi il suo sesso oltre le mutandine e trovandolo già ben lubrificato, infilai prima un dito, poi due ed entrai il più possibile frugandola fino in fondo, gradì molto e smise di dedicarsi al mio sesso rimanendo in ginocchio a gambe aperte, liberò i seni e si strizzò i capezzoli iniziando a godere, venendo e lasciando colare sulla mia mano il suo liquido piacere. Fu un aperitivo, perché nell’ora che passai su quel letto mi resi conto che l’appetito della signora era veramente inesauribile. Persi il conto degli orgasmi che raggiunse facendosi penetrare davanti e dietro in ogni posizione possibile, anche suggerita dal marito che tentando di masturbarsi la incitava a godere. Feci fatica a non venire, perché l’eccesso di eccitazione me lo impediva e faceva impazzire la signora che si adoperava in ogni modo per vedermi godere. Alla fine, seduta sul letto ci riuscì masturbandomi mentre ero in piedi, tenendosi contemporaneamente il mio sesso in bocca, quando si accorse, si divertì a farsi venire sul viso. Mentre andavo in bagno dedicò la bocca al marito che in poltrona aveva raggiunto una mezza erezione e venne rantolando.
Gli incontri si ripeterono per alcune settimane al venerdì, sempre con le stesse modalità, a Lina piaceva sempre di più, a me sempre di meno, così prima trovai delle scuse per diradare gli appuntamenti. Mario mi disse che Lina faceva pressione per vedermi: gli risposi sinceramente che un rapporto così rischiava di diventare monotono e che se voleva che ci vedessimo poteva ravvivarlo con la presenza, di un’altra ragazza o di una coppia.
Capì e disse che avrebbe combinato una sera con una ragazza loro amica. Passarono a prendermi e mi portarono in fondo a via Ripamonti in un locale a Quintosole noto in quegli anni come ritrovo di lesbiche e gay. Non c’ero mai stato e mi accorsi che al contrario loro erano conosciuti e salutavano diverse persone, il posto era simpatico, anche se tutti ostentavano un po’ troppo i loro ruoli. Mi dissero che conoscevano una ragazza che avrebbe partecipato al nostro incontro e avevano appuntamento lì. Arrivò tardi quando ormai pensavamo di andarcene, non era brutta, ma non aveva proprio nulla di femminile, li salutò calorosamente e salì in auto con noi alla volta di piazza Tirana.
La serata si differenziò dalle altre solo per il fatto che la ragazza si dedicò con entusiasmo al sesso di Lina e non si lasciò nemmeno sfiorare con un dito da me. Alla fine mentre Lina restituiva il piacere alla ragazza non mi rimase che sfogare la delusione per la serata penetrando dietro la signora con una rabbia che interpretò per entusiasmo.

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