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giovedì 24 giugno 2010



La stazione centrale


A vent'anni, pur non mancandomi le ragazze e le gratificazioni sessuali, le esperienze trasgressive che mi erano capitate, avevano innescato in me la curiosità di trovare del sesso strano, del sesso imprevisto. Mi eccitavano sempre di più le novità emotive che procuravano incontri imprevisti, casuali. Così gironzolavo spesso in auto di notte per Milano, a volte fino all’alba, in cerca di avventure lampo. Agosto in città. Non era la prima volta che optavo per questa scelta, spostare le vacanze a settembre e godermi il deserto metropolitano. Una notte caldissima. Ero in giro con un'auto inglese molto appariscente, cazzeggiavo, godendomi l’aria condizionata dalla stazione Centrale, verso le 23 escono due ragazze, una giovanissima ed una sui trentacinque, abbronzate, vestitini estivi, belle, decisamente belle. Un probabile rientro a casa dopo le vacanze al mare. Le seguo, offro un passaggio, scherzo un pò sulle dimensione esagerata delle loro valigie. Scendo e dico che sono fortunate, “taxi gratis in agosto”. Ridono e accettano un passaggio. Mi informano che stanno cercando un albergo, perchè fino all'indomani non hanno treni che vanno verso la loro destinazione, Bolzano. Sono madre e figlia al rientro dalle vacanze in Spagna. Prima dell’albergo mi chiedono se conosco una pizzeria aperta perché digiune da ore. Le invito in un locale che so aperto e non lontano. Un tipo che aveva visto tutta la scena mi chiede se può aggiungersi visto che loro sono in due. In pizzeria, parlano del mare, del sole, scherziamo, faccio battute sul fatto che non sembrano madre e figlia, ma sorelle. Stessi occhi, stessa bocca. Sono molto stanche e ci danno dentro col vino, le osservo bene, veramente mica male. Alla fine butto lì un “volete dormire qualche ora a casa mia” invece che in albergo? Ero solo a Milano, Bianca non aveva potuto spostare le ferie ed era al mare: la casa libera. Accettano, dopo essersi guardate negli occhi a lungo e dopo aver bevuto anche un amaro. Saluto mollato il tipo che si era incollato a noi, il quale si sfila lasciandomi il conto da pagare. Logico. Saliamo in auto. Erano abbastanza cotte, sia per il viaggio che per il vino, ma appena entrati casa la madre chiarì subito che loro avrebbero dormito in una stanza ed io in un'altra. OK, normale, non potevo certe proporre diversamente. La figlia fece la doccia per prima e rimasi a chiacchierare con la madre, poi viceversa. L’impressione fu che entrambe ci sarebbero state. Si sistemarono comodamente nel mio letto matrimoniale nell'unica camera con l'aria condizionata. Io mi sarei sistemato in sala sul divano, ma il caldo e una strana eccitazione mi spinsero a fumare sul balcone, dove la temperatura non era migliore. Dopo una decina di minuti sentendo che stavano chiacchierando, chiesi di dormire anch'io di la perchè stavo soffocando dal caldo. Il mio letto era veramente grande e mi fecero posto dal lato della madre, erano mezze nude, coperte solo da un lenzuolo , profumate, nella fresca penombra ed il mio membro iniziò ad agitarsi. Ero solo con gli slip e la mammina mi voltava la schiena e la sfiorai con una gamba, in un movimento che avrebbe dovuto apparire naturale. Non reagì, lasciai la gamba appoggiata alla sua e dopo poco iniziai ad accarezzarla lentamente sulla schiena e sui fianchi. Quando fui certo del suo gradimento e della sua disponibilità scesi fino ad entrare da dietro nelle mutandine e raggiungere il suo sesso. La masturbai, lentamente, a lungo, fino a sentirla ansimare, decisi di abbassarle le mutandine e farle sentire il mio membro fra le natiche. Subito dopo provai a farmi strada verso il suo sesso, assecondò l’operazione aderendo al mio corpo e socchiudendo le gambe. Scivolai facilmente dentro di lei e dopo poco la sentii irrigidirsi, continuai, ma mi accorsi che si era crollata, addormentata tenendomi ancora eccitato dentro di lei. La figlia, invece era sveglia, aveva gli occhi aperti e chiaramente aveva sentito tutto. Aveva scostato il lenzuolo ed era intenta ad accarezzarsi con una mano un seno, mentre l’altra si muoveva nelle mutandine. Silenzioso, scivolai giù dal letto e passai dall’altra parte con tutta la mia eccitazione svettante, pensando di potermi sdraiare in fianco alla figlia. Beccato! La mamma si era svegliata e si era girata verso di me, nudo, in piedi col sesso in mano. Un momento imbarazzante, preso quasi con le dita nella marmellata, aspettavo una reazione brusca della mammina, ma lei forse memore del piacere che le avevo poco prima procurato, mi sorrise, facendomi solo segno di no con un dito. La stessa mano che mi aveva fatto quel gesto scese sul corpo della ragazza, prima accarezzandole i seni, poi infilandosi delle mutandine e infine sfilandole. La figlia forse abituata a quelle materne premure, avvicinò la sua bocca a quella della madre e la baciò a lungo. Ero sul punto di svenire. Due donne davanti a me che si toccavano, più che due donne, madre e figlia. La ragazza dopo il lungo bacio, accompagnò il viso della madre verso l’incrocio delle sue cosce, spalancandole. La madre indugiò a lungo con la bocca sul ventre della ragazzina, mentre le accarezzava il clitoride, senza penetrarla. La posizione era scomoda, quindi la mamma scese dal letto e inginocchiandosi ai piedi dello stesso si tuffò letteralmente col viso sul sesso della figlia, che allungando una mano mi impugnò il sesso masturbandomi con una lentezza esasperante. La madre non si fermò neppure dopo averla sentita godere, e dirmi mugolando “scopala dietro” (l’invito esatto fu espresso in termini più sbrigativi). Obbedii, con piacere mio e della signora che certamente non era nuova a quella procedura. Non volevo venire così, perché la bocca della fanciulla ormai sempre socchiusa dal piacere era un invito troppo piacevole per non provarci. Come mi avvicinai col sesso pronto a venire, la madre si affrettò a presentare anche la sua bocca vicino a quella della figlia, per accogliere il mio orgasmo.
Si erano fatte le 5 e mezza, giusto in tempo per portarle di corsa in stazione, e tornarmene a casa e a letto, a riflettere sullo strano modo di una madre di preservare la verginità di una figlia.

2 commenti:

  1. Giá ... davvero " strano modo di preservare la verginitá della figlia " , Luciano !!!!
    Leggere questo raccontino mi ha rassicurata , peró : non succede solo a me di incontrare situazioni & persone surreali , poco credibili ... hehe

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  2. Che emozione che dev'essere stata!!
    Come al solito ti invidio!
    A parte tutte le considerazioni sul madre/figlia, è stata una serata godereccia per tutti e 3.......questo è quello che conta!
    CIAO!

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